E’ di recente acquisizione la circolare regionale arrivata alle scuole della regione per invitarle il 28 ottobre a prendere parte ad una così definita “manifestazione” per la pace. Rispetto a tale invito e tale organizzazione, tanto da parte dell’assessora Fortini che del Presidente De Luca, sorgono diverse perplessità rispetto alle forme e ai fini di tale evento. L’assessora ha infatti affermato che l’invito alle scuole avesse il fine di incrementare la partecipazione di studenti e studentesse rispetto ad una tematica che è sicuramente di loro interesse, alla luce però della situazione politica della nostra regione questo ci appare solo l’ennesimo scorretto tentativo di cercare consensi ed acclamazione attraverso una vicinanza al popolo che poggia su nessuna base concreta. Il Presidente De Luca che il 28 ottobre parlerà di pace-menzionando il “salvare le imprese” ed “aiutare le famiglie”- è lo stesso che da anni nella nostra regione porta avanti politiche di tagli alla sanità, di mancata attenzione ai problemi del territorio e di mancata attenzione a sostegno di una popolazione sempre più succube delle crisi lavorative e sociali del nostro tempo. Il fine di questa manifestazione istituzionalizzata ci appare ancora più controverso alla luce del budget che il nostro governo ha stanziato, con lo scorso DEF, a favore della “difesa e del riarmo”- lo stesso partito democratico di cui il presidente De Luca fa parte ha sempre votato per l’aumento di tale budget e per l’invio di nuove armi, e ancora di più rispetto alle notevoli mancanze di finanziamenti per determinati ambiti specialmente nella nostra regione.
Infine Il cosidetto “regolamento” per la manifestazione che è circolato fra le scuole riguardante la necessità di attenersi a poche frasi scelte e all’assenza di loghi e di bandiere , ci sembra la conferma del carattere strumentalizzante e puramente fine alla visibilità che questo appuntamento vuole avere.
Come Unione Degli Studenti ci sentiamo allora di rilanciare l’appuntamento a tutta la popolazione studentesca e non solo alla data del 5 novembre, in cui a Napoli operai, studenti e disoccupati scenderanno in piazza con tanti e tante altre- per presentare una vera soluzione ai problemi delle nostre terre.
E ancora alla data del 18 novembre, in cui da tutta la regione studenti e studentesse saranno nuovamente a Napoli, per dimostrare che un’alternativa alla malapolitica esiste e siamo noi, nelle nostre piazze, quelle vere e libere, piene di rabbia.
Anna Boccuti coordinatrice uds