TEMPORALI AL NORD, PERCHE’ TANTA VIOLENZA – “Il Nord Italia si è trovato in una particolare quanto pericolosa configurazione barica, che si è reiterata negli ultimi giorni” – spiega il meteorologo di 3bmeteo.conm Edoardo Ferrara – “Nello specifico regioni come Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, in una seconda fase anche Emilia Romagna e Liguria, sono risultate sul bordo dell’anticiclone africano che ha infiammato il Centrosud Italia, trovandosi così terra di scontro tra la massa d’aria molto calda e umida nord africana in risalita da Sud, con quella più fresca e instabile atlantica che scorreva oltralpe, ma che di tanto in tanto ‘pizzicava’ anche la Pianura Padana valicando le Alpi.
I forti contrasti tra due masse d’aria dalle caratteristiche così diverse hanno dunque creato le basi per lo sviluppo di imponenti temporali che hanno superato anche i 12-13 km di altezza (da qui la riduzione notevole di luce anche durante il giorno in prossimità dell’arrivo degli stessi), ulteriormente alimentati da due fattori: la presenza di aria calda e umida al suolo, carburante indispensabile per i temporali, ma anche dal transito in quota della cosiddetta corrente a getto: una forte corrente spira a circa 10000-12000 metri di quota e la cui ondulazione alimenta e regola le alte e le basse pressioni. Quando in quota transita questa corrente, vengono agevolati i moti ascensionali (ossia dal basso verso l’alto) per una sorta di ‘effetto risucchio’, esasperando quindi l’instabilità atmosferica e la formazione delle nubi temporalesche.”
“Non solo,” – prosegue Ferrara di 3bmeteo.com – “quando le correnti ascensionali sono molto intense, all’interno della nube temporalesca possono svilupparsi chicchi di grandine che vengono mantenuti sospesi fino a raggiungere dimensioni notevoli, oltre le quali cadono necessariamente a terra sotto la forza di gravità ma con peso e dimensione devastanti. Una volta che queste imponenti nubi temporalesche iniziano a scaricare al suolo nubi e precipitazioni, si genera inoltre una corrente fredda discendente, contraria a quella ascendente, che accelera per oltre 8-10km di altezza (ovvero lo spessore della nube). Essa arriva così al suolo sottoforma di raffiche di vento di particolare violenza, il cosiddetto downburst, diverso dalla tromba d’aria o tornado, che può soffiare anche oltre i 100km/h generando numerosi danni. Aggiungiamo infine che questa configurazione barica si è mantenuta bloccata per una settimana, senza che riuscisse ad entrare un fronte freddo in grado di sbloccare la situazione e spazzare via il caldo umido carburante dei temporali. Ecco spiegato perché tanta violenza di questi temporali e il fatto che si siano reiterati per diversi giorni. Oggi ultimo giorno a rischio temporali anche forti, specie sul Nordest, ma questa volta anche sul Centro Italia mentre da domani avremo una tregua con al più qualche rovescio su Alpi e Triveneto, ma di tipo ‘ordinario’.
NEL FRATTEMPO CALDO ESTREMO AL SUD – L’altra faccia della medaglia di questa configurazione bloccata è stato il caldo estremo che ha interessato praticamente per oltre 15 giorni il Sud, pur con delle fisiologiche modulazioni. Per diversi giorni sbriciolati diversi record non solo di luglio ma assoluti mai registrati, come nel caso di Palermo e Olbia che hanno raggiunto i 47°C. Ma punte di oltre 44-45°C sono state raggiunte diffusamente e per diversi giorni anche su altre aree di Sicilia e Sardegna, fino a 43°C in Calabria, Basilicata e Puglia, 41°C a Roma. Ma sono stati battuti record anche sul Mediterraneo e nel Nord Africa in particolare Algeria, Tunisia, Grecia, Spagna.”Nell’ultima settimana è stata riscritta una pagina della climatologia dell’Europa meridionale con diversi record di caldo mensili e di tutti i tempi battuti per via di una anomala ondata di calore” – spiega il meteorologo Francesco Nucera di 3bmeteo.com – “Ma il fatto più interessante, al di là del picco di temperatura notevole raggiunto, è che questi record battono i precedenti non solo dopo poco tempo, ma anche con ampio margine. I tempi tra un record e l’altro infatti sono più brevi ma lo scarto tra un record ed un altro, anche di +3°C, impressionante.”
C’ENTRA IL CAMBIAMENTO CLIMATICO? – “Queste ondate di caldo così come i violenti temporali sono legati alla disposizione delle alte e delle basse pressioni quindi ad una dinamica prettamente meteorologica piuttosto che climatica; la loro esasperazione e reiterazione a causa anche di una circolazione atmosferica bloccata come in questo caso. Tuttavia è chiaro che in epoca di riscaldamento globale accelerato, le cupole di calore risultano decisamente più intense anche a parità di posizionamento di alte e basse pressioni rispetto al passato. Inoltre, in un clima più caldo, i temporali hanno maggiore energia a disposizione e quindi aumenta la possibilità che risultino distruttivi come in questi giorni” – concludono da 3bmeteo.com,