“Un distretto rurale per lo sviluppo delle aree interne: il modello Gal Irpinia” è il titolo dell’incontro promosso dal Gal Irpinia che si svolgerà sabato, 15 dicembre, con inizio alle ore 17.00, presso il Castello d’Aquino di Grottaminarda.
L’appuntamento rappresenta un’utile occasione di confronto sulle tematiche dello sviluppo rurale e sulla pianificazione territoriale che vede nel Gal Irpinia un ineludibile riferimento territoriale. L’incontro, che sarà moderato e coordinato da Virginia Pascucci, assessore alle attività produttive del Comune di Grottaminarda, vedrà i saluti di Angelo Cobino, sindaco di Grottaminarda, di Carmine Famiglietti, presidente della Comunità Montana dell’Ufita, di Marcello Arminio, presidente della Comunità Montana Alta Irpinia e di Gerardo Iandolo, presidente della Comunità Montana Terminio Cervialto.
Seguirà l’introduzione di Giovanni Maria Chieffo, presidente del Gal Irpinia. Interverranno Mario Grasso, direttore della CIA Campania, e Salvatore Loffreda, direttore della Coldiretti Campania.
Le conclusioni saranno affidate al consigliere regionale Maurizio Petracca, presidente della Commissione Agricoltura della Regione Campania, e a Franco Alfieri, responsabile della segreteria del presidente della giunta regionale della Campania.
L’incontro sarà preceduto da un laboratorio artigianale dedicato all’arte presepiale a cura di Andrea Montuori con inizio alle ore 16.00. In chiusura dei lavori, con inizio alle ore 19.00, laboratorio di degustazione dedicato alla Dieta Mediterranea nella sua declinazione dedicata al territorio del Gal Irpinia.
«Dagli anni ’94 il Gal Irpinia insiste sul territorio producendo dei risultati a nostro avviso lusinghieri. Secondo le nostre valutazioni oggi il Gal è uno strumento che va ampliato per quelle che sono le reali esigenze del territorio – lo dichiara Giovanni Maria Chieffo, presidente del Gal Irpinia – Vogliamo evolverci secondo le norme della Regione Campania che disciplina i distretti rurali in maniera che si possa allargare l’esperienza del Gal a tutto il territorio in maniera più concreta».
«Il nostro territorio – continua Chieffo – è caratterizzato da un’identità storica e culturale molto forte e anche da una evidente omogeneità. E’ questo un nostro punto di forza. La ruralità diventa un catalizzatore perciò che ci consente di mettere a sistema tutte le emergenze che insistono sul territorio e di massimizzare così le strategie di sviluppo attuate. La nostra idea è di mettere insieme la produzione del territorio che è molto diversificata e che va dall’ortofrutticolo al cerealicolo, da lattiero-caseario e ovviamente al vitivinicolo, di mettere insieme questa ricchezza di possibilità con un approccio che ci è molto noto, quello della multifunzionalità. Immagino amministratori ed imprenditori avviare forme di sinergia, immagino un patto, un’area vasta del rurale per dare risposte che possano essere più importanti e più significative del solo finanziamento Gal».
«Il limite – conclude Chieffo – finora è stato burocratico, un limite che spesso va a depauperare il lavoro svolto. Ci vuole uno sforzo maggiore per implementare un progetto più ampio, per rinforzare la nostra azione, per evitare che ad ogni programmazione nuova si debba assistere a continui cambi di territorio. Bisognerebbe rinforzare la nostra azione anche dal punto di vista economico e darci la possibilità di compiere azioni dirette. Se, invece, ci si desse la possibilità di attuare strategie nostre, di attuare un nostro disegno di sviluppo, allora potremmo avere senza dubbio risultati maggiori. Strumenti come il Gal hanno contributo alla trasformazione del nostro territorio, alla crescita, dal punto di vista turistico e penso alle tantissime iniziative finanziate indirizzate ai giovani che abbiamo sostenuto. Per questo resto dell’idea che i Gal debbano sempre più svolgere una funzione di incubatore di imprese, sostenendo e accompagnando il percorso delle aziende in un’ottica di crescita e di sviluppo del nostro territorio».