Valle Ufita.”La vera trattativa per risolvere la questione di Industria Italiana Autobus si sta facendo dietro le quinte”. Lo dice Giuseppe Zaolino, segretario provinciale della Fismic, che infatti ritiene”interlocutoria” la riunione che si è svolta ieri nella Capitale, al Ministero delle Imprese e del made in Italy. Il sindacalista è convinto che i due”nodi da sciogliere”, più importanti, del confronto non sono stati affrontati. “Assetto societario e chi comanderà nel nuovo gruppo che andrà a formarsi”. Se dovesse essere il privato, allora, “lo farà alle sue condizioni”.
Vuol dire che tutti i discorsi sulla gestione pubblica di IIA finiranno di esserci. In merito, poi, al problema dei debiti, il segretario provinciale Fismic aggiunge che, non solo nessuno ha dato una risposta:”Lo stesso ad, Giancarlo Schisano, ha fatto sapere di non essere in grado di dare spiegazioni”. Non è tanto ottimista, il segretario, pur non perdendo la fiducia. Sottolinea, però:”Se qualcuno pensa che ieri la riunione sia servita al rilancio di Industria Italiana Autobus, ha partecipato a qualche altra cosa”. E dietro la data già fissata per il prossimo incontro, prima di Natale o nella decade iniziale di gennaio, si nasconderebbe un altro obiettivo.” Significa che, il governo, sta trattando e, a conclusione, ci convocheranno per dirci quello che è stato deciso”.
Si starebbero prendendo tempo, insomma. Un’altra cosa a cui non crede, Zaolino, è il piano presentato per produrre 450 autobus durante l’anno che verrà.”Non ci crede neanche un bambino-infatti dice, facendo leva sulla sua navigata esperienza-, perché la storia di questa fabbrica, sui numeri, parla da sola”. Quello del segretario provinciale della Fismic”non è voler tarpare le ali dell’entusiasmo, anzi, ma semplicemente restare con i piedi per terra”. Forse un piano che poteva essere discusso doveva essere cadenzato meglio.”Cinquanta autobus in un mese, altrettanti in un altro, fino ad arrivare al totale di fine anno”. Industria Italiana Autobus, lo ha ribadito nella riunione romana di ieri anche l’ad Giancarlo Schisano, è”come un ammalato in un letto di ospedale, che si sta curando”.
Un poco alla volta: ma non tutti i problemi sono stati risolti.” Solo alcuni-continua Zaolino-. Alcuni fornitori non hanno voluto accettare mediazioni e, consapevoli di questo, paghiamo le penali che ci sono arrivate”. E, intanto, chiede:”Sono state presentate nuove gare per partecipare, nei prossimi anni, a nuove commesse”?. Da Bologna, alla Bredamenarini, hanno dovuto comprare 24 autobus elettrici da Karsan, dalla Turchia. Un paradosso evidenziato anche dai politici emiliani.” Se vogliamo che IIA resti un azienda di Stato, e tutti noi stiamo lavorando per questo, dobbiamo essere consapevoli che se esce Leonardo diventa tutto più difficile. Abbiamo sempre chiesto-continua il sindacalista-di farci vedere le carte vere, per questo il giudizio sull’incontro di Roma resta invariato”.
Di tutti questi argomenti ne parleranno, martedì prossimo, in una assemblea con le tute blu di valle Ufita. Un altra partita si sta giocando tra le mure ministeriali tra” governo, privati e interlocutori che non conosciamo. Ma, per il futuro, il canovaccio da seguire è che, chiunque arrivi, dovrà avere un’idea precisa di come produrre, con quante persone, e con quali soldi per investire per rilanciare questa società. Noi siamo pronti al confronto-conclude Zaolino-, come tutti i sindacati che stanno facendo tutto il necessario per attirare gli investitori, fare produzione, garantire il salario, i lavoratori e i posti di lavoro”.
Giancarlo Vitale