“Un lavoro più sicuro significa progresso e sviluppo”. Fernando Vecchione, riconfermato alla guida della Cisl IrpiniaSannio, non ha dubbi sulle priorità per il nuovo mandato. “Istituzioni, politica, sindacato e imprese – precisa- devono essere uniti in un grande patto, con un unico obiettivo, quello del bene comune. Lavoro, salute e sicurezza vanno visti come un investimento, non come un costo. Nonostante negli ultimi anni vi sia stata una significativa riduzione degli incidenti, nei luoghi di lavoro continuano a morire più di 3 persone al giorno. La transizione deve puntare prima di tutto al benessere della persona. Al valore sociale del lavoro. Alla sua dignità e al suo protagonismo”.
Nei prossimi quattro anni, Vecchione sarà affiancato da Fulvio Pirchio e Sonia Vena. “Occorre un cambiamento radicale del sistema del lavoro. Il lavoro non è un accessorio, ma elemento fondamentale. Quando è garantito, tutelato, bilanciato da diritti e doveri, il lavoro ci rende al tempo stesso artefici e partecipi del bene comune”. Poi si sofferma su una vertenza conclusasi positivamente, quella degli operai idraulico-forestali, “che da anni attendevano la stabilizzazione presso gli enti regionali delegati. Dobbiamo parallelamente auspicare che si programmino risorse e progetti tali da rendere il tema della difesa del suolo e dell’ambiente tra le priorità assolute del nostro territorio collinare e montano”.
Poi la sua attenzione si sofferma sulle zone d’ombra, a partire da automotive e industria metalmeccanica. “La scadenza del 2035, che dovrebbe porre fine alla produzioni di motori automobilistici endotermici, apparentemente lontana da venire, pone già oggi seri e preoccupanti interrogativi sulle future mission di Stellantis e, quindi, delle piccole e medie aziende che gravitano intorno a questo segmento di mercato, prima fra tutte la Denso Termal System di Pianodardine. Anche sulla ex IIA, occorre riportare al centro dell’iniziativa della politica la discussione per verificare l’effettivo, concreto e duraturo rilancio della produzione e per parlare di sviluppo e non di esuberi di forza lavoro”.
Decisamente più complicata la vertenza ArcelorMittal, “dove si respira aria di grave crisi per i 70 posti di lavoro messi a rischio dalla inattesa notizia di chiusura dello stabilimento da parte della proprietà. Ad accomunare questa ad altre vertenze del medesimo settore è troppo spesso la estrema lontananza fisica dei luoghi della decisione che, in quest’ultimo caso, si riferiscono ad un gruppo industriale britannico-indiano”.
Massima attenzione anche all’Alta Velocità Napoli-Bari e alla Piattaforma logistica in Valle Ufita, “opera strategica di grande importanza in termini di sviluppo economico ed occupazionale. Anche le politiche sociali rappresentano uno strumento fondamentale per promuovere l’inclusione e il benessere delle persone all’interno di una società. Ma è necessario affrontare una serie di sfide e adottare approcci innovativi, al fine di promuovere un cambiamento reale e duraturo. L’invecchiamento della popolazione e la diminuzione della natalità anche nelle nostre aree interne, dove si continua a registrare senza sosta il fenomeno giovanile dell’emigrazione dei cervelli, richiedono un adeguamento delle politiche per rispondere a vecchie e nuove emergenze. I sistemi di istruzione e formazione, l’orientamento scolastico e professionale, le politiche attive, quelle relative alla casa sono i pilastri fondamentali su cui investire per perseguire questo scopo e vanno adeguatamente finanziati”.