“I politici? Per la foto ci sono sempre, ma quando poi si tratta di sporcarsi le mani…”. Il Vescovo di Avellino, monsignore Arturo Aiello, incontra al Polo Giovani il sindacato e i lavoratori di ArcelorMittal. Le sue sono parole di speranza e di conforto, ma non mancano anche gli attacchi. “E sempre alla politica che dobbiamo rivolgerci, sperando che sappia ascoltare e provare a dare una mano a questi lavoratori. Dietro ognuno di loro c’è una famiglia e, soprattutto, la dignità, un concetto che va ben oltre lo stipendio”.
Il passaggio con il Vescovo arriva a due settimane dalla temuta chiusura della procedura di licenziamento, prevista il 30 giugno. Il giorno dopo potranno partire le lettere di licenziamento per i 67 dipendenti dello stabilimento di Luogosano. Entro il 31 luglio, poi, calerà definitivamente il sipario sullo storico stabilimento dell’area industriale di San Mango sul Calore. Le carte in mano al sindacato sono davvero poche. Il 23 giugno è previsto un incontro con il ministro Matteo Piantedosi, impegnato in una visita istituzionale all’Omi di Lacedonia. Poi, si spera in qualche buona notizia da Confindustria, destinataria di quattro manifestazioni di interesse di altrettanti imprenditori pronto a rilevare lo stabilimento irpino.
“Sappiamo di questo interessamento – precisa il segretario della Fiom Giuseppe Morsa – ma non abbiamo altre notizie più precise. I prossimi giorni saranno decisivi per capire se ci sono realmente le condizioni per non fermare la produzione e garantire i livelli occupazionali”. Al tavolo del confronto c’è anche Umberto Forgione della Fim Cisl. “É in gioco la dignità dei lavoratori, non è più possibile perdere tempo. La politica è chiamata a far sentire la sua voce e rendersi protagonista di una vertenza che non può fare a meno della parte pubblica”.
La platea è composta interamente da lavoratori stremati e sfiduciati da una vertenza che resta lontana da una soluzione. “In altre situazione, come alla Denso, abbiamo provato a spalmare i licenziati tra altri stabilimenti, proveremo a fare lo stesso anche in questo caso, ma è chiaro che diventa fondamentale l’interessamento anche di Confindustria. Coraggio – precisa rivolgendosi direttamente ai lavoratori – state combattendo una battaglia per le vostre famiglie e per una terra che continua a subire i soprusi di chi viene qui solo per speculare, non per creare lavoro e benessere. In questa provincia ci sono stati tante, troppe le operazione portate avanti solo per beneficiare dei soldi pubblici: in questo modo non si crea sviluppa, non si contribuisce alla crescita di un territorio che continua a vedere i suoi giovani andare via, anche per studiare”.
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