Si riavvia il nastro, per l’ennesima volta, e si torna ancora indietro. La vicenda dei cinquantacinque lavoratori dell’Asidep continua ad essere al centro delle vertenze irpine. Infatti, il presidente dell’Asi, Pasquale Pisano, ci ha ripensato dopo che, gli accordi presi in Prefettura, cioè il ritiro del bando per la depurazione, erano stati disattesi.
Adesso, invece, dopo la protesta di sindacati e lavoratori, della stessa Irpiniambiente, di due consiglieri regionali, Petitto e Ciampi, che avevano chiesto dimissioni e commissariamento, è tornato sui suoi passi. Pur con qualche distinguo. Secondo Pisano, infatti l’affidamento ad Irpiniambiente, come era stato stabilito a palazzo di Governo, alla presenza del prefetto Paola Spena e dell’assessore regionale Antonio Marchiello, oltre che dei rappresentanti sindacali,”è una soluzione che non ha prospettive. Irpiniambiente non ha presentato nessun piano e non ha dato nessuna manifestazione di interesse. Il bando avrebbe fatto da paracadute al servizio e agli stessi lavoratori”.
Intanto martedì prossimo è stato convocato il comitato direttivo mentre, ancora il presidente dell’Asi, ha inviato una lettera a Marchiello in cui ha chiesto un incontro, proprio in Regione, per parlare di ammortizzatori sociali per i lavoratori di Pianodardine. Nell’ultima assemblea, questi ultimi, avevano annunciato lo sciopero, a partire da lunedì, se non fosse intervenuto a risolvere la questione, così come era stato stabilito, il prefetto di Avellino. E sono ancora dello stesso parere.
Mentre il presidente Pisano ha voluto mostrare le sue buone intenzioni pagando due, dei quattro stipendi arretrati. Il resto gli operai lo avranno lunedì. Intanto l’amministratore unico di via Cannaviello, Claudio Crivaro, scrive al presidente dell’Asi affinché “tenga fede a quanto detto in Prefettura”.
E per cominciare la procedura di affidamento ad Irpiniambiente perché c’è l’idea e il progetto di project financing da rendere realtà. I sindacati sostengono che non possono essere i lavoratori a pagare”le beghe di partito- come ha detto il segretario provinciale della Fiom, Giuseppe Morsa-. Pur se si vogliono mettere in discussione le capacità di Irpiniambiente, l’unico inaffidabile, in questa storia indegna, è il presidente dell’Asi”. E aggiunge che subito dopo il, nuovo, ritiro del bando, “trovino una intesa Asi e Irpiniambiente”.
Perché la depurazione irpina possa restare in mano pubblica, si sta pensando ad una gestione di venti anni (ovviamente con Irpiniambiente, ndr), mantenendo occupati gli attuali cinquantacinque posti di lavoro.