di Rodolfo Picariello e Giancarlo Vitale
Vertice, questo pomeriggio, in Prefettura tra la dottoressa Rosanna Riflesso ed il sindaco di Montoro, Salvatore Carratu’. Perche’ quella di Montoro è una situazione che, da quelle parti, si va facendo sempre più difficile.Tanto è vero che, da ieri, si stanno impiegando le autobotti. In quanto l’acqua al tetracloroetilene è causa di emergenza idrica.
E potrebbe diventare anche un fatto di ordine pubblico. Per i circa ventimila abitanti della valle dell’Irno, da tre giorni, è impossibile utilizzare l’acqua, nella quale sono state trovate tracce di solvente proveniente da uno dei pozzi dell’Alto Calore, a causa del divieto imposto dal primo cittadino.
Quindi palazzo di Governo ha deciso di convocare il primo cittadino di Montoro per trovare una soluzione immediata. Mentre un sito on line locale scrive che “Montoro si avvia verso la terra dei fuochi”, lo stesso Carratu’, nei giorni scorsi, aveva messo in guardia su possibili sversamenti di scarichi industriali. E su quello che sta accadendo a Montoro, lo stesso è già avvenuto qualche anno fa, sta indagando la Procura della Repubblica, a seguito di una informativa inviata dai Carabinieri del Nucleo Forestale e dei Nas. Alla riunione di palazzo di Governo c’erano anche l’Asl, Alto Calore ed Ente Idrico Campano.
I dati sono sempre preoccupanti ma, ha detto Carratu’,”in miglioramento”. Già domani si avrà un nuovo aggiornamento della situazione. Serviranno controlli costanti e “non sporadici – ha precisato il sindaco di Montoro”.
Anche se ha sottolineato che, il problema, non riguarda solo la sua città. Perché il fenomeno si sposta da Solofra e Montoro. E, perciò, tende ad aumentare. Saranno adottati “nuovi filtri” e diminuire il coefficiente di pericolosità se si vuole che l’acqua torni nelle case. Un controllo e un continuo monitoraggio – ha spiegato Carratu’ -. Non fatto ogni tre mesi ma periodicamente”.
Ad Ariano stessa storia. Servono 48 ore per conoscere l’esito delle analisi sulle acque che risultavano aver subito infiltrazioni. E quindi allo stato l’ordinanza del sindaco resta in vigore in attesa dell’esito delle analisi. La vicenda ha tenuto sotto pressione gli abitanti di alcune contrade densamente abitate di Ariano e quindi si può immaginare i timori che ci sono stati.
Una volta conosciuto l’esito delle analisi il sindaco potrà decidere se lasciare in vigore l’ordinanza oppure revocarla. E comunque si potrebbe avere anche una proroga dell’ordinanza per un altro tratto. Questo perché il tratto preso in esame è sotto pressione e potrebbe subire ulteriori infiltrazioni. Ma questo allo stato riguarda solo il mondo delle ipotesi, solo dopodomani si saprà l’esito e cosa rimane da fare. Il sindaco ha convocato gli attori della vicenda e quindi anche l’Asl, solo così i cittadini potranno conoscere la verità delle analisi.