Il segretario provinciale della Fismic Confsal, Giuseppe Zaolino, annuncia che la prossima settimana il sindacato si prepara “ad un confronto molto concreto, serio e a tratti anche duro”.
“Questa società è bloccata dai debiti, fornitori e bisognerà capire se ripartire significa rimettere in marcia la società o fare una operazione che, da qui a dicembre, porterà alla trasformazione dell’assetto societario”. Intanto il governo avrebbe sbloccato, secondo il sindacalista,”tra i 20 e i 25 milioni di euro per la ripartenza”.
E, allo stesso tempo, si chiede se il nuovo Ad dello stabilimento di valle Ufita, Giancarlo Schisano,” è uno al quale sono stati dati pieni poteri per andare avanti con l’attuale assetto societario o l’ennesimo traghettatore”. Bisognava far uscire da valle Ufita un numero ben definito di autobus.
“Negli ultimi tre non è mai avvenuto- dice il segretario provinciale della Fismic-“. Mentre un altro nodo da sciogliere riguarda il modo in cui si intende ripartire.” Con tutti gli operai dentro e una parte in cassa integrazione? Ci sono troppi interrogativi difficili da sciogliere”. Non sarà, probabilmente, un percorso agevole. Per questo si pensa ad un confronto teso.” Almeno così cominciamo a ragionare su come sbloccarlo- conclude Zaolino- perché stando fermi i debiti crescono di giorno in giorno”.