Una festa di sonorità e colori. E’ quella che la Canzone di Zeza ed il Ballo della Quadriglia di Bellizzi hanno portato al Carnevale internazionale di Venezia. Accompagnata nella Serenissima dalla vicesindaco con delega al Turismo, Laura Nargi, questa mattina la storica Zeza avellinese ha aperto la giornata dedicata ai Carnevali internazionali sul grande palco di Piazza San Marco. Il matrimonio di Porzia, don Zenobio, Geronimo: le premiate e folkloristiche maschere dell’antica tradizione di Bellizzi hanno sfilato nel Carnevale più prestigioso e conquistato letteralmente la scena.
E’ stata una giornata davvero storica per la città di Avellino, che ha ulteriormente consacrato la bellezza ed il fascino della sua Zeza, grazie al lavoro di valorizzazione svolto con impegno e dedizione dall’Amministrazione comunale e dall’Assessorato al Turismo. “
“La Zeza di Bellizzi torna trionfatrice dalla e sarà in città con l’amica vicesindaco Laura Nargi per rivivere e condividere con tutti voi le intense emozioni di questi giorni – scrive la Zeza di Bellizzi”.
“Nostra intenzione era portare a piazza San Marco allegria, colori, raffinatezza ed eleganza, professionalità e quel valore delle tradizioni a cui teniamo davvero tanto. Speriamo di essere stati degni rappresentanti di un’intera comunità che ci ha seguiti e sostenuti da lontano mostrandoci tanto affetto. Siete stati fondamentali! Zeza è tradizione, Zeza è cultura, appartenenza, Zeza è storia, la nostra, quella di tante famiglie che al suono di quelle note e allo sventolare di quei nastri si sentono parte di una sola ed unica grande famiglia, Bellizzi”.
Oggi pomeriggio sarà protagonista in città lungo Corso Vittorio Emanuele, alle 15.00. Nel corso della manifestazione sarà consegnato il premio Terra di Zeza. Alle 18.00 sarà di scena a Bellizzi. La festa proseguirà il 18 febbraio con il corteo che partirà da Bellizzi per approdare, alle 10.30, al Corso Vittorio Emanuele con la partecipazione di gruppi da tutta l’Irpinia. Alle 15.00 la zeza di Bellizzi sarà ad Aiello del Sabato, alle 17.30 a Serra di Pratola, alle 20.00 a Bellizzi dove si terrà la chiusura del Carnevale con “lo zezone”.
“Zeza” era originariamente un nome proprio: il diminutivo di Lucrezia (moglie di Pulcinella nella commedia dell’arte). Da Napoli si diffuse presto nelle campagne adiacenti, con caratteri sempre più diversificati anche nelle altre regioni del Regno. E’ un pezzo di teatro popolare campano, riuscito ed apprezzato, una sorta di “Promessi sposi” volgare, una rappresentazione che preesiste nella cultura contadina ed urbana della regione. E’ un rito cosiddetto di passaggio, in cui la figura di un anno-padre, ormai alla fine del suo tempo, viene castrata dal futuro genero e cede assicurando, con le nuove nozze, la continuità di un ciclo naturale rigenerativo.
Alcune sue strofe si ritrovano giá nelle “villanelle” del 1500 e l’andamento e i caratteri melodici sono certamente dell’epoca: la melodia parte in modo maggiore per cadenzare quasi subito al sesto grado minore. Benedetto Croce (nei “Teatri di Napoli, secoli XV-XVIII” Napoli 1981) la fa risalire al 1700, si riferisce a questo tipo di rappresentazione senza comunque prenderne in esame la musica. Parecchi scrittori dell’ Ottocento, da parte loro, la datano alle “Atellane”. Nell’avellinese presenta differenze nella musica e nell’azione ma la struttura ed il senso, sebbene esposti in maniera differente, rimangono gli stessi: qualche variante si riscontra nei personaggi, dove Don Nicola è detto Don Zenobbio, Zenobie o Zinobio e Vincenzella può anche chiamarsi Porziella, Perzia o Purzia. A livello musicale si ritrova la melodia tradizionale della “Zeza” napoletana, ma durante lo spettacolo sviluppa altri modelli melodici di chiara derivazione melodrammatica ottocentesca.
«Aver accompagnato la Zeza di Bellizzi al Carnevale internazionale di Venezia e poter assistere al trionfo delle nostre tradizioni su di un palcoscenico tanto prestigioso è per me motivo di grande orgoglio». – dichiara la vicesindaco Laura Nargi – Ci siamo impegnati molto per raggiungere questo traguardo e ce l’abbiamo fatta. E’ stata una giornata intensa e ricca di soddisfazioni, che ha restituito nuova visibilità al nostro Carnevale ed alla nostra cultura. Ma più in generale all’intera città». Per finire, Nargi sottolinea l’importanza dell’incontro istituzionale avuto al Caffè Florian con la delegazione sudcoreana: «Abbiamo gettato le basi per un’importante sinergia. Da questa cooperazione – conclude – possono nascere nuove opportunità in chiave turistica e culturale».