Convincono quasi tutti le tracce della maturità, giudicate largamente alla portata dei ragazzi, capaci di incoraggiarli alla riflessione su tematiche centrali nella società globale o vicine comunque al proprio universo.
E’ la professoressa Mara Lo Russo, docente di lettere al liceo scientifico Mancini, a commentare le prove: “Quest’anno alcune delle previsioni sono state confermate. Tuttavia affrontare un’analisi testuale dai “Quaderni di Serafino Gubbio” non è da tutti. Mentre la poesia di Ungaretti, con la celebre definizione di sé stesso come uomo di pena, certamente risulta più agevole, soprattutto se gli allievi nel corso dell’anno, e degli anni, hanno maturato conoscenze e competenze a confrontarsi con la novità della scrittura ungarettiana e con i suoi temi. La proposta relativa alla guerra fredda, da un passo tratto dalla “Storia d’Europa” di Giuseppe Galasso, sebbene pronosticata da molti, tuttavia presenta delle complessità di non poco conto. Quanti dei nostri allievi, tanto danneggiati dalla frequenza intermittente legata al covid, hanno potuto non solo studiare questo argomento, ma soprattutto in maniera approfondita? Promosse a pieni voti le scelte di R.Levi Montalcini e Maurizio Caminito con il testo tratto da “Profili, selfie e blog”. Davvero belli. Amo il tema dell’imperfezione. E’ una traccia che fa ragionare sul fatto che il difetto sia insito nella natura delle cose, in tristi tempi di esaltazione della finta perfezione. Molto vicino alla sensibilità dei giovani è anche il confronto fra il diario di una volta e l’uso dominante, anche questo spesso lontano dalla sincerità, dei blog e dei social. La riflessione sul silenzio e sul valore della bellezza completavano una proposta nell’insieme interessante e stimolante per i nostri giovani”
“Sono commissaria interna di italiano – spiega la professoressa Margherita Faia – e promuovo le tracce della prima prova. In qualche modo c’è stato il riscatto della tipologia A, con la proposta di autori ben studiati e analizzati in classe, come Ungaretti e Pirandello, quest’ ultimo tutto sommato prevedibile. Bello anche il segmento della produzione finale con la riflessione sulla guerra, nel primo caso, e dello sviluppo tecnologico, nel secondo caso, tematiche su cui il percorso didattico del quinto anno ha ampiamente la possibilità di soffermarsi. Molto profonda la traccia sull’imperfezione, con l’ eco giusta e meritata del pensiero di Rita Levi Montalcini. Ha riscosso successo anche la traccia di tipologia C sulla scrittura diaristica al tempo dei social. Ho visto i miei alunni lavorare con serenità e questo per me è stato motivo di profonda soddisfazione”
“L’esame di Stato – spiega Leonardo Festa, docente di filosofia al liceo Colletta di Avellino – catalizza l’attenzione di tutti. Chi lo affronta, vive per la prima volta una condizione nuova; chi lo ha già fatto, lo ricorda come un rito di passaggio. Un esame che non chiude tanto un percorso, ma avvia i maturandi ad una nuova fase della loro vita. Il commento delle tracce della prima prova, per questo, spinge tutti ad un esercizio collettivo: immaginare la traccia più vicina alla propria sensibilità. Con la priva prova è sempre così: è come se il tema dovessimo scriverlo tutti. In effetti, le tracce di quest’anno danno agli studenti l’opportunità di spaziare, riflettere su sé stessi e sui percorsi sviluppati nel corso dell’anno scolastico. “Pellegrinaggio”, poesia non tra le più note di Ungaretti, affronta il tema della guerra e della sofferenza umana in prima persona, lasciando tuttavia spazio alla speranza. Torna Luigi Pirandello, autore particolarmente amato dagli studenti, con “Quaderni di Serafino Gubbio operatore”, un testo che racconta la nascita del cinema e l’impatto della tecnologia come filtro della realtà. Il brano tratto da “Storia d’Europa” di Giuseppe Galasso tocca il tema della Guerra Fredda e dell’impatto della bomba atomica, argomento questo al centro del dibattito anche grazie al successo del film Oppenheimer. Un brano di Maria Agostina Cabiddu fornisce l’occasione per riflettere sull’Articolo nove della Costituzione, che ribadisce l’importanza della promozione e tutela del nostro patrimonio artistico e culturale, in linea con le indicazioni per l’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole. Due tracce diverse affrontano lo stesso tema, quello della comunicazione, da prospettive diverse: Nicoletta Polla-Mattiot, in “Riscoprire il silenzio”, sottolinea il ruolo della reciprocità e dell’ascolto nel processo dialogico. Maurizio Caminito, in “Profili, selfie e blog” invece, osserva come nell’era digitale il mezzo crei nuovi contenuti e modifichi la funzione della scrittura. E così il diario, da strumento per la ricerca di sé diventa, nella forma del blog, mezzo di affermazione di sé, al servizio quindi dell’immagine che si vuole veicolare al proprio pubblico. Di sicuro, però, la traccia che ha destato più curiosità è stata quella di Rita Levi-Montalcini, che in “Elogio dell’imperfezione” riflette sul suo percorso di vita, considerando l’imperfezione come dimensione umana. Un invito alla resilienza, alla capacità di non abbattersi davanti agli ostacoli e a lavorare sui propri limiti”.
“La prima prova dell’esame di Stato – spiega Angelo Iannarone, studente del Convitto Colletta – mi ha messo di fronte all’importanza di questo momento cruciale della nostra vita, che si carica sempre di un po’ di ansia e di preoccupazione. Ma abbiamo lavorato in clima sereno, grazie anche a tutti i componenti della commissione. Le tracce erano tutte interessanti e forse per questo non ho gestito il tempo come avrei voluto, perché a lungo indeciso sul compito da svolgere. Mi sentivo attratto da più possibilità. Poi ho scelto quella sulla riscoperta del silenzio, tratta da uno studio di Nicoletta Polla Mattiot. Ora incrociamo le dita per domani”.
Soddisfatta anche Maria Gerarda Repole, studentessa del liceo De Caprariis di Atripalda: “Le tracce mi sono sembrate tutte accessibili, io ho scelto quella di carattere storico sulla guerra fredda. Sono da sempre appassionata di storia, anche grazie ai racconti di mio nonno che spesso mi consegnava aneddoti e testimonianze su cosa significasse vivere negli anni della Guerra fredda. L’atmosfera è stata serena, abbiamo lavorato con tranquillità. Domani saremo alle prese con le lingue, poi ci toccherà l’orale, la prova più temuta”.
Giulia Guarino, anche lei studentessa del linguistico al De Caprariis racconta di avete scelto la traccia su Pirandello: “Mi piaceva l’idea di partire dall’analisi ed interpretazione del testo di Pirandello per poi passare in rassegna l’idea del progresso in vari autori, con un excursus che mi consentiva di riflettere anche sulla società di oggi, dal tema dell’intelligenza artificiale alla sfida della sostenibilità. Molto belle anche le tracce di carattere argomentativo sul valore del silenzio e l’elogio dell’imperfezione. Sono stata a lungo indecisa nella scelta, poi, ho ritenuto che il saggio di carattere argomentativo imponesse un maggior numero di vincoli nella trattazione. Ad ogni modo, i temi proposti mi sono sembrati tutti alla nostra portata e vicini al nostro universo. Nella mia classe in tanti hanno scelto l’analisi del testo su Pirandello, autore largamente trattato all’ultimo anno di liceo”.