AVELLINO – Lo scopo di questo articolo è di fermare lo scempio che si sta consumando in piazza Duomo ai danni del patrimonio storico della città. Basta confrontare le foto scattate questa mattina con una scattata del 1993: era l’anno in cui vennero alla luce importanti reperti archeologici, residui di stratificazioni millenarie. Lo scavo è circondato solo da una sottile ringhiera bassa in ferro: all’interno ci sono i resti di quello che una volta dovevano essere le fondamenta di un antico palazzo vescovile. A scavalcare non ci vuole niente, e i vandali ne approfittano.
Lo scavo venne scoperto grazie ai lavori di demolizione di alcuni fabbricati dopo il terremoto del 1980. Siamo sulla cima della Collina della Terra, nucleo del centro antico di Avellino, lì dove era ubicato l’originario insediamento medievale della città. Un valore storico inestimabile che la città sta perdendo senza che nessuno alzi un dito. Agli atti risulta un tentativo di recupero e riqualificazione che risale ai tempi in cui era sindaco Giuseppe Galasso: nel 2007 il Comune indisse un concorso di idee dal titolo: “Riqualificazione urbana di Piazza Duomo, via Seminario e dell’area archeologica ex-seminario vescovile”. Non se ne fece niente.
Sempre durante il doppio mandato del sindaco Galasso partì un progetto di riqualificazione della Piazza Maggiore, del Seminario e di Piazza Castello, ma a quanto pare questo scavo che sorge alla destra dell’ingresso principale del Duomo, e dove anticamente passava la via Campanina (che poi sarebbe diventata la Nazionale delle Puglie), non interessa più. Eppure dovrebbe interessare quantomeno alla Soprintendenza, nata e fondata proprio per tutelare aree come questa. Dovrebbe interessare alla Curia, che pure sta lasciando in mano ai vandali porte antiche come quella che si trova proprio tra lo scavo e la cattedrale, una porta laterale murata sulla quale è visibile un altro scempio: è stato praticamente spaccato in due il lastrone bianco posizionato alla sua base. Dalle foto scattate questa mattina si vede anche questo. E si vedono i mattoni di tufo scardinati dai moncherini dei vecchi pilastri, alcuni frantumati, altri lasciati sul terreno, proprio sopra quello che rimane della vecchia Campanina. Un paio di metri più avanti si vedono anche pezzi di plastica e bottiglie vuote. Se questo è il tour che vogliamo offrire ai turisti…