La Commissione Trasparenza che si è riunita questa mattina al Comune di Avellino ha riportato al centro del dibattito il destino dell’ex ospedale di viale Italia: rimasto abbandonato da quando è entrata in funzione la nuova città ospedaliera di contrada Amoretta. I consiglieri di maggioranza e di opposizione presenti alla riunione si sono trovati d’accordo su un punto: sfruttare l’occasione offerta dal contezioso in atto tra Comune e Azienda ospedaliera Moscati per trovare, nelle more, una degna sistemazione per quel grosso edificio che si trova all’ingresso ovest della città, al centro di un viale dei Platani che ha ormai perso la vivibilità e la vivacità di un tempo. Nei piani dell’azienda sanitaria ci sarebbe la realizzazione, al posto del vecchio ospedale, di una casa di comunità e di un ospedale di comunità, ma il progetto è fermo proprio a causa del contezioso in atto con il Comune per la proprietà dei suoli della Città Ospedaliera di contrada Amoretta.
All’ordine del giorno della Commissione di questa mattina (presieduta dal consigliere del Pd Ettore Iacovacci e con la partecipazione dei consiglieri di maggioranza Nicole Mazzeo (Davvero), Vincenzo Picariello (Viva la Libertà), Giuseppe Giacobbe (Moderati e Riformisti), e del consigliere di opposizione Antonio Gengaro del Pd) c’era la relazione firmata dal direttore generale del Moscati Renato Pizzuti sullo stato dell’arte del contenzioso. Una lunga relazione, letta da Gengaro, che ha riassunto in una ventina di pagine il lungo iter iniziato negli anni ’80: da quando, dopo il terremoto, si decise di realizzare una nuova città ospedaliera, a quando, nel 2008, si finì di costruirla, passando per una lunga fase preparatoria culminata nel 1998 con l’inizio del cantiere e durante la quale vennero anche sostituite le vecchie Usl con le nuove Asl (aziende sanitarie locali) e venne deciso di passare in capo a queste nuove aziende le proprietà di tutti gli ospedali, suoli compresi. Un passaggio che vide fin dall’inizio il Comune di Avellino favorevole al trasferimento gratuito dei suoli di contrada Amoretta all’Azienda ospedaliera, ma, come ha sottolineato la consigliera Mazzeo, che non si però è mai concretizzato formalmente con un atto notarile. Di diverso parere il consigliere Iacovacci, per il quale questa lunga perdita di tempo potrebbe aver causato anche un eventuale danno erariale.
Ma in ogni caso, al netto del contenzioso (che stando ai presenti potrebbe risolversi, in un modo o nell’altro, nell’arco di un mese; sia per quanto riguarda la sentenza del Consiglio di Stato che l’arbitrato), si sono tutti trovati d’accordo nel portare in consiglio comunale un’approfondita discussione sulle idee da mettere in campo per il futuro di quella vecchia struttura di viale Italia ferma da oltre 15 anni.