Progetti in cantiere non se ne vedono, eppure per gli oltre settemila abitanti di rione Mazzini qualcosa di più si potrebbe fare. Tre esempi: un centro sociale polivalente per bambini, giovani e anziani; un parco giochi permanente; e una riqualificazione dei palazzi di Parco Castagno, che da quando sono stati costruiti non hanno mai ricevuto una vera manutenzione e oggi cadono letteralmente a pezzi: basta farsi un giro per vedere le mura perimetrali scorticate. E non sono tre esempi fatti a caso: si tratta di tre progetti concreti che si potrebbero realizzare senza cadere nel tritacarne delle promesse elettorali che da 40 anni hanno sistematicamente illuso le periferie di Avellino.
Lo abbiamo visto la settimana scorsa su queste colonne con Rione Parco, e continueremo a vederlo nelle prossime settimane toccando gli altri quartieri di Avellino: da San Tommaso a Borgo Ferrovia passando per Picarelli, Bellizzi e per quella vasta zona che sorge attorno e alle spalle di via Morelli e Silvati. Quarant’anni di campagne elettorali e quarant’anni di sindaci che, per un motivo o per l’altro, non sono riusciti (non sono stati in grado, o non hanno voluto) portare a termine quella grande illusione che è il ‘riammagliamento’ dei rioni al centro città. Eppure le priorità sono sempre le stesse: riqualificazione delle abitazioni (come nel caso di Parco Castagno), trasporti pubblici (che a Rione Parco passano una volta ogni ora e mezza), servizi essenziali e centri di aggregazione.
UN CENTRO SOCIALE POLIVALENTE PER BAMBINI E ANZIANI
Per quanto riguarda rione Mazzini abbiamo chiesto un parere ‘esperto’ a chi, oltre ad essere del posto vanta anche una decennale esperienza ‘amministrativa’, e cioé all’ex assessore ed ex consigliere comunale Sergio Trezza, consapevole più di altri di quello che effettivamente può fare il Comune per migliorare le condizioni di vita dei residenti: “Riuscire a realizzare qui un centro sociale polivalente non è impossibile e non è nemmeno difficile: la struttura già c’è, e come capita per altre strutture comunali, è chiusa e abbandonata. Sto parlando dell’ex centro anziani Galluccio, intitolato ad uno storico personaggio del quartiere e che consta di due fabbricati che vennero realizzati dopo il terremoto del 1980. Prima in quel punto erano stati sistemati due prefabbricati che ospitavano la scuola nel dopoterremoto, poi, tolti quelli, vennero realizzati i due fabbricati del centro anziani. Ora non so più da quanti anni sono stati chiusi e abbandonati”. Qualche anno fa furono destinati ad ospitare un Museo della Matematica (affidato al consorzio universitario Cirpu) ma l’iniziativa non ha avuto grande successo. “Ora, con un progetto ad hoc, si potrebbe rimetterli in sesto e ricavarne un nuovo centro sociale polivalente, sempre intitolato a Galluccio, e aperto, oltre che alle attività per la terza età, anche ai bambini e ai giovani della zona. Qui intorno ci sono migliaia di famiglie che ne potrebbero beneficiare”.
PARCHI TEMATICI
Poco più in là, ai piedi dei tanti palazzoni che popolano il rione, ci sono lunghe lingue di verde: “Qui si potrebbe realizzare un altro progetto semplice ma dal grande potenziale – continua Trezza – che è quello dei parchi tematici. Si tratta in pratica di attrezzare quelle strisce di verde con giochi per bambini e percorsi a tema, magari dedicandoli a qualche personaggio caro ai più piccoli, in modo da essere usato dai bambini durante tutto l’anno. Sono sicuro che sarebbe un successo, e che sarebbe frequentato anche da famiglie di altre zone di Avellino”. Piccoli progetti che potrebbero rendere meno fumose quelle promesse elettorali di una generica riqualificazione che non si avvera mai.
PARCO CASTAGNO: ERA UN GIOIELLO, FACEVA INVIDIA A CHI ABITAVA AL CENTRO DI AVELLINO
Tornando a Parco Castagno è un peccato vedere le condizioni in cui si è ridotto, soprattutto se nella memoria si hanno ancora le immagini di quello che era il Parco una 15ina di anni fa: era un gioiellino che faceva invidia a chi abitava in centro, con quei 130 appartamenti ricavati in una serie di palazzine ben curate e circondate da aree a verde pulite e con comodi parcheggi per i residenti, con addirittura all’entrata del parco una postazione per il guardiano. Ora quei parcheggi (come anche quelli che erano i campetti di calcio e di bocce) sono invasi dalla vegetazione selvaggia… anche qui non si tratta di promettere un illusorio ritorno alle condizioni di 20 anni fa, ma di ripartire con una prima e basilare opera di manutenzione esterna delle palazzine e magari con una ristrutturazione della rete fognaria e del sistema di canalizzazione delle acque piovane.















