E’ stata l’occasione per ribadire la necessità di riscoprire uno sguardo critico sul reale il confronto sul volume di Crescenzo Fabrizio, CreatSpace edizioni, promosso dall’associazione Agorà di Pratola Serra. A confrontarsi con l’autore Raffaele De Palma, Faustino De Palma e Floriana Guerriero. E’ toccato quindi alla poetessa Antonietta Gnerre fare gli onori di casa illustrando il senso profondo della rassegna promossa dall’Agorà, che sceglie di puntare sulla letteratura come strumento per interrogarsi sul reale. DE Palma ha posto l’accento sulla capacità di iniziative come queste di favorire la riflessione sul nostro tempo. Quindi si è soffermato sui temi del romanzo che conferma la speciale vocazione di Fabrizio per una letteratura che si interroga sul futuro della nostra società. Sulla stessa linea “Un’altra Apocalisse” che ci consegna attraverso il confronto tra i due protagonisti, Riccardo il potente, chiamato a decidere i destini dell’umanità e Roberto, il medico di frontiera che ha dedicato la sua vita a salvare le vite degli altri, forse per espiare una colpa legata alla gioventù, l’esempio di due diverse forme di interpretare il nostro stare sulla Terra, l’uno cercando il successo e la ricchezza e l’altro, rinunciando a ogni forma di riconoscimento, sempre al fianco degli ultimi. Un confronto in cui l’uno sembra avere bisogno dell’altro, soprattutto dopo la scoperta da parte di Riccardo del male terribile che gli ha lasciato poche settimane di vita. De Palma e Guerriero hanno ribadito come una delle chiavi per interpretare il romanzo è rappresentata dal viaggio, un viaggio che stranamente prende la direzione dell’Oriente, alla riscoperta delle radici della nostra civiltà, con costanti richiami alle Sacre Scritture. “Proprio come non ci sono dubbi – ha spiegato De Palma – che l’itinerario che deve percorrere Riccardo è un itinerario necessario per salvare la propria anima prima che il mondo finisca. Ecco perchè chiede aiuto a Roberto di fronte alla malattia e si lascia trascinare in uno strano viaggio che gli permetterà di confrontarsi con uomini e donne di ogni nazionalità, cominciando a mettere in discussione sé stesso”. Dalle responsabilità dei governi nella costruzione di una società migliore alla politica dei disvalori denunciata da Raffaele De Palma “che è la ragione dell’Apocalisse verso la quale stiamo andando, un’apocalisse che riguarda la nostra società e insieme le nostre anime. E’ questa l’Apocalisse che dobbiamo temere, la deriva verso la quale stiamo andando. Nè degli eroi potranno capovolgere questa realtà. Un’apocalisse che si spiega con il forte analfabetismo di ritorno che viviamo, capace di spegnere qualsiasi capacità critica”.
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