È stata depositata in comune la richiesta al presidente del consiglio comunale di Avellino la richiesta per la calendarizzazione della dichiarazione di emergenza climatica e ambientale proposta dal consigliere Francesco Iandolo e accompagnata da altre otto firme di esponenti dell’opposizione e della maggioranza.
Questa, in prima istanza, era stata avanzata dal collettivo Friday For Future di Avellino, il movimento globaleper aumentare l’attenzione sui cambiamenti climatici e, come già dichiarato durante la campagna elettorale, sarebbe stata la prima proposta che il collettivo Avellino Prende Parte avrebbe portato in consiglio comunale.
Una misura già adottata in città come Milano, Napoli, Parma e in Irpinia a Montoro che impegna le amministrazioni comunali ad adottare tutti gli strumenti necessari a contrastare la crisi climatica e ambientale a partire da piccole azioni concrete.
Non è un caso che il 13° obiettivo indicato dall’Onu per lo sviluppo sostenibile 2030 sia proprio promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere i cambiamenti climatici e che il 29 luglio 2019 c’è stato l’overshoot day, data in cui il pianeta ha consumato tutte le risorse disponibili.
Non è solo una questione globale, Avellino risente quotidianamente gli effetti visti i continui sforamenti di PM10 e di ozono nell’aria e l’impegno dell’amministrazione comunale deve caratterizzarsi anche per questo.
La delibera, se approvata, prevede la delega alla giunta di predisporre tutti gli atti necessari e immaginiamo che questi questi potrebbero essere suggeriti anche dai cittadini avviando una consultazione informale e comunque anteponendo il principio di giustizia climatica in ogni atto dell’amministrazione.
“Le prime misure da attuare – dichiara Francesco Iandolo, primo firmatario della proposta – potrebbero essere quello di liberare la città dalla plastica monouso a partire dalle mense scolastiche e dal comune durante le sedute di consiglio, così da dare anche il buon esempio. Così come subito bisogna convocare i consigli comunali attraverso le PEC, riducendo l’uso di carta e l’invio di messi comunali con aggravio di costi di personale e di carburante.
È un occasioneper tutto il consiglio di superare la litigiosità iniziale e ritrovarsi unito intorno a un provvedimento richiesto a gran voce dai giovani di tutto il pianeta. Allargando il campo alle questioni ambientali, facciamo di Avellino il laboratorio per organizzare un tavolo tecnico permanente che riunisca associazioni, comitati, cittadini e l’amministrazione comunale.
Speriamo – conclude Iandolo – di riuscire a portare il provvedimento in aula entro il 27 settembre, data del terzo Global Strike per i cambiamenti climatici in tutto il mondo”.