“Con la legge contro la violenza in corsia approvata oggi, manteniamo una promessa fatta agli operatori della sanità nel maggio 2019. Promettemmo loro, con l’allora ministro della Salute Giulia Grillo, che avrebbero in futuro operato con tutte le tutele che lo Stato di diritto prevede già, con l’aggiunta di una garanzia in più: pene più severe per chi pensa di trasformare in trincee i luoghi di cura della salute. Abbiamo dato il più rapidamente possibile delle risposte alle donne e agli uomini esercenti le professioni sanitarie e socio sanitarie, che ogni giorno, senza risparmiarsi – come hanno dimostrato in particolare nei mesi scorsi di dura emergenza sanitaria in conseguenza della pandemia – si prendono cura dei nostri ammalati.
Difendere questi professionisti era nostro dovere e ringrazio per la caparbia determinazione Giulia Grillo e tutto il parlamento che questa legge ha condiviso trasversalmente. Oggi vinciamo tutti una battaglia di civiltà, perché chi pensa di poter minare la sicurezza di medici e infermieri sappia che per lui non ci saranno sconti, aggressioni, intimidazioni e violenze in corsia: riconosciamo così l’alto valore delle professioni sanitarie e facciamo del bene a chi fa del bene”.