Una scuola di recitazione e un premio intitolati alla memoria di Libero De Rienzo. E’ l’iniziativa nata dalla consapevolezza del legame forte della comunità di Paternopoli con l’attore Libero De Rienzo, scomparso prematuramente e sepolto in terra irpina. Un progetto voluto da Felice De Rienzo, Felice D’Amato, Andrea Forgione , Viola Barbaro, Gianni Fiorentino, Salvatore Cogliano, Giuseppe Tecce, Michele Tecce, Maria Consolata Barbieri. A dirigere la scuola di recitazione e la compagnia teatrale sarà il Maestro Felice D’Amato, regista e attore, scenografo e sceneggiatore, pittore e scultore.
Dal padre Fiore De Rienzo il via libero a intitolare a Libero questo progetto senza fini di lucro. La nascente associazione istituirà anche ” Il premio Libero De Rienzo” rivolto a giovani attori, film e spettacoli teatrali, che si sono distinti per l’impegno sociale.
Proprio Paternopoli aveva accolto i funerali di Libero De Rienzo, trovato morto nella sua casa di Roma il 15 luglio del 2021 – morte causata da overdose di eroina – e fortemente legato a Paternopoli, dove era nato il padre Fiore e dove era sepolta la madre. Proprio in quell’occasione il sindaco Salvatore Cogliano aveva promesso di promuovere una rassegna dedicata a Libero, per mantenerne viva la memoria. Un’idea che attendeva ancora di tradursi in progetto concreto. Fino al progetto della Scuola di Teatro con una promessa “Onoreremo la memoria di Libero come se fosse anche un nostro figlio”.
Una carriera esaltante, quella di Libero De Rienzo, che aveva dato più volte prova del suo straordinario talento. Un talento unito a una grande umanità. Dapprima il debutto in teatro con lo spettacolo I quattro elementi (1996), poi l’esordio nel mondo del cinema recitando in due pellicole di Ponti: Santa Maradona (2001, David di Donatello come miglior attore non protagonista) e A/R Andata+Ritorno (2004). Poi, l’esordio come sceneggiatore e regista in Sangue – La morte non esiste (2006) e, il ritorno sul grande schermo con Fortapàsc (2009) di M. Risi, La kryptonite nella borsa (2011) di I. Cotroneo, Miele (2013) di V. Golino, Smetto quando voglio (2014) di S. Sibilia, Ho ucciso Napoleone (2015) di G. Farina, La macchinazione (2016) di D. Grieco, Smetto quando voglio: Masterclass (2017) di Sibilia, Smetto quando voglio: Ad honorem (2017) di Sibilia, La casa di famiglia (2017) di A. Fornari, Una vita spericolata (2018) di M. Ponti, Restiamo amici (2019) di A. Grimaldi, A tor bella monaca non piove mai (2019) di M. Bocci, Cambio tutto (2020) di G. Chiesa, Il caso Pantani (2020) di D. Ciolfi, Takeaway (post., 2022) di R. Carbonera.