Me lo ricordo come fosse ieri. Ero di ritorno da un altro servizio giornalistico di cronaca. Quando decisi su invito dell’ex direttore sportivo del Napoli, Gigi Pavarese, di andare a vedere una partita della Sandro Abate. E lì sugli spalti seduto, vidi Gino Corrado, che con la mano mi indico’ di sedermi accanto a lui. Con il suo proverbiale sorriso mi disse: “Ora hai l’opportunità di farmi tutte le domande che vuoi “. Ed io stupita, anche emozionata, gli chiesi alcuni ricordi della sua storia professionale, ma mi ripromisi di andarlo a trovare per ripercorrere, in una lunga intervista la sua storia. Purtroppo, quell’occasione di raccontare la sua vita non si ripresenterà più.
Oggi Gino Corrado, purtroppo ci ha lasciato. Il calcio italiano perde uno dei suoi più grandi talent scout, apprezzato nella sua lunga carriera da società di serie A, in particolare Juve, Napoli e Torino . D’altronde la sua “Mirgia” ha scoperto ben 40 calciatori di grande valore e approdati in serie A. Da Fernando De Napoli, Fabio Quagliarella passando per Fabio Pecchia e Sullo, Gino Corrado ha sempre valorizzato talenti made in Irpinia. Ha scommesso su tanti giovani, che poi si sono rivelati protagonisti del calcio italiano e della nazionale. Se non fosse stato per lui Fernando De Napoli non sarebbe diventato ” il miglior mediano ” come definito dall’allora ct della Nazionale Azeglio Vicini.
L’Irpinia non solo perde il migliore intenditore di calcio, ma soprattutto un uomo straordinario, dotato di grande umanità, ironia, simpatia e intelligenza. Lo sa bene l’ex direttore della Juventus, Beppe Marotta, che quando lo rivide allo Juventus Stadium, fece una corsa di duecento metri con le lacrime agli occhi per abbracciarlo. Un momento magico per Gino, ma anche per l’Irpinia, che a volte, non riesce a valorizzare personaggi così straordinari e di grande valore umano apprezzati in tutta Italia.