La questione dei rifiuti in Irpinia, e le ultime vicende che hanno interessato l’ente d’ambito continua con una parte dei sindaci componenti del consiglio dell’Ato: Pasquale Giuditta (Summonte), Vito Pelosi (Serino), Antonio Mercogliano (Vallo di Lauro), Nicolino Rossi (Trevico) e Fabio della Marra (Savignano Irpino).
“Stamattina abbiamo voluto rappresentare i sindaci, e l’iter che è stato messo in campo dall’Ato Rifiuti, nella nostra qualità di consiglieri d’ambito – spiega il sindaco di Serino- Quello dei rifiuti è un servizio che ha ricadute sulle nostre comunità. Ci è sembrato quanto meno opportuno rappresentare l’iter che è stato adottato, che è, secondo il nostro punto di vista totalmente illegittimo perché non solo è carente, ma va a costruire un modello di gestione che avrà una ricaduta negativa sui bilanci comunali. Il parere negativo della Corte dei Conti che è stato tranciante sulla costituzione da parte dell’Ato e della società, lo dice chiaramente.
Ribadiamo con nettezza – continua Pelosi -la nostra contrarietà rispetto agli atti, e chiederemo che siano annullati in autotutela, proprio per preservare l’ente d’ambito, ma anche poi i sindaci, rispetto gli atti che verranno messi in campo. Ma è anche tempo di chiamare i sindaci direttamente, sono loro che in maniera responsabile devono cercare di individuare una soluzione e avendo come presupposto una società pubblica, la tutela dei lavoratori e l’efficienza e l’economicità del servizio”.
Il sindaco di Serino incalza: “La nostra posizione non è contro nessuno, neanche contro il presidente dell’Ato né contro i partiti. Rappresentiamo però, e prendiamo contezza ancora una volta dell’assenza della politica, un tema importante che è quello dei rifiuti. Questi sono processi che vanno guidati, e chi oggi rappresenta un partito, o la politica dovrebbe aiutare e guidare noi sindaci in un percorso che deve essere virtuoso. Prendiamo atto che questo non c’è stato, quindi se i sindaci vanno in un’assemblea e ognuno esprime la sua opinione rispetto a quello che c’è, non è certo un successo, ma resta un percorso per aiutare i sindaci nella costruzione di un modello che possa aiutare – conclude Pelosi – le comunità a svolgere un servizio efficiente ed economico».