AVELLINO – “Ciaomamma… ho lasciato cadere il telefono in acqua e ora non funziona. Ho un nuovo numero. Puoi scrivermi un messaggio su whatsapp?”… poi si legge un numero di telefono e l’invito ad usarlo al più presto. Peccato che questo messaggio sia arrivato sul cellulare di un signore residente ad Avellino che al massimo poteva essere un papà, o forse un nonno, non certo una mamma. Facile pensare che una volta contattato quel numero la presunta figlia avrebbe avanzato una disperata richiesta di soldi. Rigorosamente in contanti, magari da consegnare ad un amico carissimo che avrebbe mandato a fare da corriere perché lei non si poteva muovere.
I truffatori giocano sul fatto che se si crede ad un messaggio del genere si può poi essere pronti anche a credere a richieste più assurde; che si può essere anche pronti a cedere soldi, nella illusoria convinzione di aiutare un figlio o un nipote. E’ la classica truffa, quella che una volta si consumava ‘de visu’, con lestofanti in giacca e cravatta che si presentavano alla porta di casa, mentre oggi sfruttano i canali che la tecnologia mette a disposizione. Una tecnologia che viene ormai usata anche da chi ha superato la sessantina e che magari non ne possiede il pieno controllo; da chi non arriva a pensare a quanto possano essere invasivi questi nuovi strumenti informatici: basta un codice digitato lì dove non si dovrebbe e ci si ritrova con il conto corrente svuotato.
Quel passaggio dal numero di telefono ad un numero whatsapp potrebbe essere solo il primo step di un percorso organizzato nei minimi dettagli per raggiungere il massimo profitto con il minimo sforzo. Scrupoli a parte.
Il signore avellinese che ha ricevuto sul suo cellulare quel messaggio non ha presentato una formale denuncia alle forze dell’ordine, anche perché non rispondendo al messaggio non ha avuto la controprova che si trattasse realmente di una truffa, ma ha voluto comunque rendere pubblica questa notizia contattando il Corriere dell’Irpinia, nella speranza di poter raggiungere il maggior numero di persone possibile e metterle in guardia da questi tentativi di frode. Utile potrà essere a questo punto anche il passaparola: chi legge questo articolo può condividere la notizia con i propri conoscenti, soprattutto con quelli che sono più rischio di fronte a questo tipo di attacchi criminali.