Autore: Direttore

Di Gianni Festa Lo ha detto l’altro giorno Sergio Mattarella in Polonia, visitando il campo di sterminio di Auschwitz: “I fascisti furono complici dei carnefici nazisti, odio e razzismo sono in agguato”. Il monito del Capo dello Stato, la severità con cui quelle parole sono state pronunciate e diffuse tra gli italiani, rappresentano, insieme ad una ferma e decisa condanna, anche una chiamata all’impegno e alla responsabilità per quanti ancora oggi, con memoria labile, tentano di giustificare il passato come un semplice errore di un tempo diverso. Invece le parole di Mattarella cadono in un momento particolare per la democrazia italiana…

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E subito ricompare la voglia di Centro politico. Per i moderati senza casa è un sogno antico. Nasce con la fine dei partiti storici, soprattutto della Dc che con il suo interclassismo garantiva la convivenza di valori diversi contro ogni forma di estremismo. Dal dopo tangentopoli ad oggi il Centro è è stato da tutti invocato senza che mai avesse una forma compiuta. In tanti vi hanno messo il pensiero. Da Clemente Mastella a Pierferdinando Casini, da Bruno Tabacci a Gianfranco Rotondi (detentore del simbolo della Dc) ai Popolari di Mario Mauro e altri ancora. Tutti hanno tentato di occupare…

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Di Gianni Festa E’ in atto una voglia matta di ricandidarsi. Per il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, il terzo mandato è diventato un caso. Per il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, non c’è nessun desiderio di mollare. E così è anche per molti altri amministratori il cui mandato è scaduto. Le cronache danno conto, attraverso interviste e dichiarazioni, della volontà di ricandidarsi, ma non spiegano perchè il desiderio di tornare a ricoprire lo stesso incarico della precedente esperienza sia all’ordine del giorno. Nella crisi della democrazia e del disertare delle urne si pone legittima la domanda: perche ricandidarsi? Pur…

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E’ come se vivessimo sospesi tra un passato a volte nostalgico, un presente che ci consegna non poche angosce e un futuro colmo di interrogativi. Così anche la Pasqua diventa occasione di riflessione, di meditazione, di desiderio di serenità. Attraversata la pandemia del Covid, che comunque è dura a finire, c’è chi si immerge nei semplici valori di un antico mondo fatto di simboli e di partecipazione collettiva. Di questo segno sono le manifestazioni che hanno accompagnato la settimana santa che ha visto un esplodere come non si vedeva da tempo di riti sacri. In essi si nascondono il sacrificio…

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C’è un insopportabile intreccio di interessi tra sanità pubblica e privata in Campania e in particolare in Irpinia. Un intreccio che mette a rischio la vita dei cittadini. Ricordo che negli anni Settanta, allora alla guida di Teleavellino, promossi un dibattito sul tema della sanità, invitando a partecipare esponenti di strutture pubbliche e di cliniche private. In quella occasione emerse un dato significativo: la sanità privata svolgeva un ruolo di supporto a quella pubblica. Con il trascorrere degli anni quella situazione si è capovolta. Oggi è il privato a garantire ciò che il settore pubblico della sanità non riesce più…

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Si discute molto dei ritardi nel Mezzogiorno per il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e la vicenda, come i grandi fatti ci insegnano, si trasforma subito in emergenza. Ci sono, a mio avviso, tre aspetti sui quali occorre intervenire per evitare che anche stavolta si perde una grande occasione. Il primo. La confusione, soprattutto dei sindaci, nel porsi di fronte alla utilità dei fondi straordinari europei. E’ vero: la responsabilità di una informazione non adeguata per la comprensione degli aiuti possibili, ha determinato una giungla di progetti, alcuni dei quali corrispondono ad una arretrata mentalità dei soggetti richiedenti…

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Non è per nostalgia del passato se, prendendo spunto dalla manifestazione che si è svolta in settimana per ricordare l’on. Gerardo Bianco, volgo lo sguardo ai decenni trascorsi e rifletto sulla politica dell’oggi e il degrado che essa ha raggiunto in questo tempo avido di esempi positivi. Tra il prima e il dopo c’è un abisso. Nei metodi e nei risultati. Per non essere nostalgico, ma preoccupato per il futuro di questa provincia del Mezzogiorno, chiarisco subito che l’analisi non si sofferma solo alla Dc e al potere da essa esercitato, ma spazia anche negli altri partiti che con la…

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Avanza tra la generale disattenzione la questione dei giovani allo sbando. Anche in Irpinia, un tempo isola felice sebbene povera, la droga fa proseliti determinando violenze inaudite. La società degli adulti si dimostra quasi indifferente verso questo fenomeno che viene sottovalutato. La movida è ormai diventata in alcuni casi riferimento per ragazzi desiderosi di protagonismo in negativo. Ovviamente quel che accade in Irpinia non è certamente paragonabile all’emergenza che vive l’area metropolitana, in cui episodi di violenza giovanile sono all’ordine del giorno tanto da richiedere una attenzione nazionale. Cosa c’è dietro e dentro questo preoccupante fenomeno? Non è più tempo,…

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