Tentato omicidio, è’ l’ipotesi più grave quella per cui la Procura di Avellino procede per il momento contro i due autori del vero e proprio agguato avvenuto alcuni giorni fa, lungo il prolungamento che da Viale Italia conduce alla rotonda di Mercogliano. L’ufficio inquirente, guidato da Domenico Airoma e la Squadra Mobile di Avellino sono al lavoro, da giorni sugli spari contro una Polo, che viaggiava in direzione Mercogliano. Per gli inquirenti gli autori del raid volevano uccidere. A confermarlo sarebbe anche la traiettoria dei colpi esplosi contro la vettura non lascerebbe spazio ad altre ipotesi. La polo con a bordo tre giovani avellinesi, è stata raggiunta da quattro colpi d’arma da fuoco esplosi da due persone a bordo di uno scooter, entrambe con casco integrale.
Gli agenti della Squadra Mobile stanno mettendo insieme tutti i tasselli per avere un quadro preciso della vicenda. Un aiuto alle indagini potrebbero darlo le ricerche per recuperare i bossoli dell’arma utilizzata, mentre la Scientifica ha già effettuato i primi rilievi sui fori presenti sulla carrozzeria della Polo. Nei prossimi giorni sono attesi i risultati che consentiranno di stabilire il tipo di arma impiegata, il calibro e la distanza dal quale sono stati esplosi i colpi. I due in scooter potrebbero essersi appostati in attesa del passaggio della Polo, dando poi inizio a un inseguimento durante il quale hanno esploso i colpi, fino ad affiancarsi alla vettura per sparare ancora.
Gli investigatori della Squadra Mobile – sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Avellino Non sono dunque da escludere sviluppi a stretto giro di tempo. La Squadra Mobile sta lavorando per ricomporre tutti i tasselli della vicenda, con l’obiettivo di risalire all’identità dei due soggetti in sella allo scooter e chiarire la dinamica dell’agguato. Al vaglio le testimonianze, i rilievi tecnici e le immagini delle telecamere di sorveglianza, ma anche da tabulati telefonici e altri elementi che possano far giungere all’identificazione compiuta dei due presunti autori, benché viaggiassero con il volto coperto da caschi integrali.
Gli investigatori non escludono alcuna pista: dalle rivalità personali a regolamenti di conti legati ad ambienti criminali locali. Una delle possibili chiavi di lettura riguarda l’obiettivo del raid. Potrebbe essere un giovane di Rione Parco, che e’ stato uno dei quartieri in cui nelle ultime settimane si sono registrate delle tensioni. Molto probabile che ora le indagini, visto che all’identificazione dei presunti autori gli inquirenti sarebbero ormai molto vicini alla loro identificazione, si concentrino proprio su questo profilo, ovvero il movente.