AVELLINO – Brusco stop per il progetto di riqualificazione degli alloggi popolari (Erp) di Bellizzi Irpino (quelli di via della Settima Circoscrizione): il Comune di Avellino ha deciso di strappare il contratto da oltre 7 milioni di euro che era stato stipulato con la ditta vincitrice della gara di appalto. Si tratta di una ditta di Sturno il cui titolare è uno degli imprenditori indagati nell’inchiesta Dolce Vita bis (accusati di aver pagato tangenti all’ex sindaco Gianluca Festa in cambio, appunto, di appalti pubblici).
La decisione è stata presa in forza del provvedimento restrittivo (“divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per un anno”) emesso nei confronti del titolare della ditta in questione. Tra le motivazioni della risoluzione del contratto, messe nere su bianco dagli uffici dirigenziali del Municipio, infatti si legge: “L’interruzione del rapporto contrattuale risulta essere la soluzione maggiormente idonea a preservare l’interesse pubblico”. Il Comune di Avellino ufficializza così l’annullamento del contratto stipulato con la ditta di Sturno e la decisione di ripartire da zero, con una nuova gara d’appalto “o in subordine attivando i meccanismi di subentro”, “per assicurare la conclusione dell’intervento rispetto alle tempistiche imposte dal finanziamento e prevenendo qualsiasi ulteriore forma di condizionamento da parte del procedimento investigativo ad oggi ancora in corso di esecuzione”. E questo anche se nel frattempo il titolare della ditta è stato ‘degradato’ a socio semplice. Detta in soldoni: l’inchiesta è ancora in corso, nessuna sentenza è stata emessa, ma per ragioni di opportunità è meglio interrompere qualsiasi rapporto.
La determina di risoluzione è firmata dal dirigente comunale Luigi Angelo Maria Cicalese. L’appalto venne aggiudicato alla ditta di Sturno il 29 marzo del 2023. All’epoca il Rup del Comune (Responsabile unico del procedimento) era l’architetto Filomena Smiraglia, poi dimessasi dall’incarico l’11 marzo 2024).
Una curiosità riguarda la data in cui è stata firmata questa ultima determina dirigenziale per l’annullamento del contratto, il 16 settembre (ieri): solo poche ore più tardi, in serata, si è celebrato il consiglio comunale nel quale i gruppi dell’opposizione hanno invocato l’opportunità di far costituire il Comune parte civile nell’eventuale e imminente processo che si celebrerà nei confronti dell’ex sindaco Festa e degli altri indagati dell’inchiesta Dolce Vita. Dai banchi della giunta Nargi (anche la stessa sindaca è tra gli indagati del primo filone di inchiesta, ma non è stata raggiunta da alcuna misura interdittiva) si è risposto che è quantomeno presto per poter prendere una decisione del genere, perché non c’è stata ancora nemmeno una richiesta di rinvio a giudizio; che si è ancora nella fase delle indagini preliminari; e che solo in caso di rinvio a giudizio saranno acquisiti gli atti del procedimento giudiziario e verrà presa una decisione in merito.