“Non mi iscrivo al gruppo degli ottimisti per lo stop parziale alla legge Calderoli. Sono preoccupato perché se è vero che la Corte costituzionale smonta la legge 86 e riassegna poteri nel merito al Parlamento, è anche vero che questa maggioranza, con la Lega in testa, pur di non ammettere la sconfitta politica percorrerà strade più agevoli. La Corte ha bocciato l’impianto leghista evidenziando l’assenza dei principi di eguaglianza, unità del Paese, sussidiarietà e solidarietà ed interviene su sette principi fondamentali della Costituzione, che il Governo ha aggirato. Ma consentirà loro di fare correzioni emendando in Parlamento. E, con quei numeri, miglioreranno dal loro punto di vista la legge”.
Così il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, commenta le prescrizioni della Corte Costituzionale alla legge sull’Autonomia differenziata. “Gli altri cinque/sei punti della legge – ragiona Ricci – andranno orientati costituzionalmente, ma il pericolo è che davvero si potrà evitare il referendum sull’Autonomia Differenziata, per il quale oltre un milione di italiani si è espresso. Per noi – incalza – l’obiettivo rimane quello dell’abrogazione totale della legge. In attesa della relazione definitiva della Corte, – conclude il segretario generale Cgil Napoli e Campania – noi restiamo in campo per continuare a contrastare una legge iniqua e ingiusta che mina all’unità del Paese”.