“Questo libro nasce dal desiderio forte di comunicare e di indagare nella propria interiorità. Ho comincato a scrivere pensieri e aforismi sul mio blog, legati alle esperienze che stavo vivendo e in pochi mesi ho visto moltiplicarsi il numero dei lettori. Di qui l’idea di raccogliere quei pensieri in un libro, accompagnandoli con brevi note sulla mia storia personale”. Spiega così Michele Cioffi l’idea da cui nasce il suo volume “Non avrai bisogno di chiedere”, presentato ieri a Villa Amendola nell’ambito di Avellino letteraria.
“La Rinascita è centrale in questo volume – spiega Cioffi – ma nasce sempre dall’accettazione della caduta, dalla capacità di percepire il proprio dolore e poi andare avanti, ripartendo dalle proprie passioni. Mi sono arruolato a 19 anni nella Marina ma ben presto ho dovuto fare i conti con me stesso. Mi sono congedato per stare accanto a mio padre, non vedente, che aveva bisogno di assistenza costante. Non mi sono mai pentito di quella scelta”. Racconta, nel corso del confronto con il direttore artistico Annamaria Picillo e le giornaliste Floriana Guerriero e Daniela Apuzza, come il titolo dovesse essere un altro “La prima scelta era ‘L’amore torna sempre’ “Sono fortemente convinto che se si semina, si raccoglie sempre, di qui l’idea dell’amore che torna sempre. Poi ho scoperto che quel titolo era già stato usato da un’altra autrice e ho scelto da una delle frasi del volume ‘Non avrai bisogno di chiedere’, che restituisce l’idea del donarsi, dell’andare sempre in soccorso degli altri”. Guerriero sottolinea come “Il libro sia un invito a non arrendersi e coltivare i propri sogni, a cogliere il senso autentico dell’esistenza, ripartendo dalle radici, quelle rappresentate dalla famiglia e dai luoghi amati, come il mare”. “Il mare – spiega Cioffi – è stato il mio più grande maestro, mi ha aiutato a crescere, in acqua si annullano le differenze, bisogna essere l’uno per l’altro, il mare è sempre stato per me simbolo di saggezza. E’ l’idea che ho ripreso anche nel cortometraggio nato dal romanzo ‘Il privilegio dell’ultima onda’, presentato con successo in molti festival, in cui si snoda anche il rapporto tra padre e figlio. La Regia è del giovane talento campano Stefano Aufiero, con un cast composto dal grande Mino Sferra e suo figlio Lorenzo protagonista insieme alla giovane Sofia Proietti”.
Spiega come dal libro sia nato anche il progetto di realizzare degli audiolibri per l’Unione Italiana on vedenti e uno spettacolo teatrale che abbraccia musica, teatro e pittura “poichè è proprio quando pensiamo di aver perso tutto che nuove opportunità si spalancano”. Confida come “il libro sia stato un successo anche nel mondo yoga per il messaggio che lancia di ascolto dell’universo”. E spiega come sia importantissimo parlare agli studenti “Si avverte una forte frattura tra generazioni, tra mondo della scuola e realtà esterna. Dobbiamo trasmettere a loro i valori che contano”
E’ quindi Michela Mancusi dello Zia Lidia Social Club a sottolineare la capacità dell’autore di lasciare tracce profonde della propria esistenza, attraverso la scrittura e il linguaggio cinemtaografico, indagando la capacità di conservare dentro di sè lo spirito di fanciullo. Un impegno, quello di Mancusi nel segno del cinema, che non si ferma con appuntamenti che sono sempre spazio di condivisione come l’omaggio a Volontè, in programma l’8 maggio”. Il regista Modestino Di Nenna si sofferma, invece, sul lavoro che porta avanti da tempo, grazie alla capacità di coinvolgere ragazzi diversamente abili in progetti cinematografici come ‘Sotto il segno della vittoria”, ribadendo come il cinema possa e debba essere volano per rilanciare il territorio, grazie a nomi come quelli di Ettore Scola e Sergio Leone. A impreziosire il confronto le musiche del bravissimo pianista Lorenzo Savarese A concludere l’incontro anche gli interventi di Carlo Farina, Emanuela Esposito, Fiore Carullo, Rosa Bianco.