Il Consiglio comunale di Calitri ha approvato il nuovo schema di convenzione (la vecchia è scaduta) per l’attuazione della strategia dell’area interna Alta Irpinia. Approvato, ma con perplessità, perché da dieci anni a questa parte lo strumento nato per contrastare lo spopolamento e introdurre nuove occasioni di sviluppo non sembra aver dato risultati.
E veniamo al fatto all’ordine del giorno dei Consigli comunali, in questo caso di Calitri, come per gli altri Comuni (Andretta, Aquilonia, Bagnoli Irpino, Bisaccia, Cairano, Calabritto, Caposele, Cassano Irpino, Castelfranci, Conza della Campania, Guardia dei Lombardi, Lacedonia, Lioni, Montella, Monteverde, Morra de Sanctis, Nusco, Rocca San Felice, Sant’Andrea di Conza, Sant’Angelo dei Lombardi, Senerchia, Teora, Torella dei Lombardi, Villamaina).
Tutti i Comuni della Città Alta Irpinia sono chiamati ad approvare la convenzione, al posto del precedente protocollo d’intesa, per «garantire l’attuazione di un modello di “Governance” in grado di attuare una strategia di sviluppo territoriale integrata ed intersettoriale che sappia intercettare, oltre le risorse previste nella sottoscritta APQ in ambito SNAI, anche i flussi di finanziamento previsti dal PNRR in favore delle aree interne, individuando nel modello convenzionale lo strumento gestionale ed organizzativo attraverso il quale l’aggregazione di Comuni “Città dell’Alta Irpinia” possa operare efficientemente, ridefinendo in maniera più puntuale, alla luce dell’esperienza maturata, ruoli, compiti ed attività dei diversi organi componenti». Questa la ragione, su cui sono tutti d’accordo, tanto che a Calitri si è votato all’unanimità, tra maggioranza e opposizione. Ma un bilancio va fatto.
Il sindaco, Michele Di Maio, ha riferito che in questi giorni sono in corso interlocuzioni con la Regione Campania per l’approvazione della nuova strategia che interessa l’area altirpina. Ma ha anche condiviso le perplessità manifestate dal consigliere Daniele Cubelli, del gruppo di minoranza “L’Abbraccio”, quando ha ricordato che dal 2014 ad oggi sono passati dieci anni senza risultati: anche su strade, sanità e mobilità, i capitoli considerati prioritari, nulla è cambiato. Il sindaco ha a sua volta ricordato come, già dal 2014, si evidenziò che bisognava intraprendere iniziative per la creazione di posti di lavoro. Un aspetto su cui si è molto insistito ad ogni occasione.
In dieci anni, ha sempre ricordato il sindaco, si è passati, riguardo alla popolazione coinvolta, da 60.000 unità a 50.000 unità, valore questo che è quello minimo per la costituzione di un’ Area interna. In ordine alle risorse assegnate, il finanziamento regionale assentito è pari a 100 milioni per tutti i comuni e per sette anni. Si è fatta richiesta al Governo di accedere al Fondo di coesione nazionale come al Fondo sociale Europeo, ma, anche qui, senza esito. E’ innegabile che “mettere insieme” funzioni e servizi è necessario, ha concluso Di Maio, chiedendo il voto che è arrivato compatto. Come lo sono le valutazioni più generali: la Città dell’Alta Irpinia presieduta dal sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi, Rosanna Repole, ha bisogno di spingere la sua azione sul territorio.