L’avanzata sotterranea e senza freni della corruzione nel Belpaese è messa in evidenza da Libera – nel suo dossier Italia che ha censito le inchieste sulla corruzione dal primo gennaio al primo dicembre 2025, contandone ben 96, alla media di otto al mese, con il coinvolgimento di 49 procure in 15 regioni e 1.028 persone indagate, quasi un raddoppio rispetto ai 588 dello scorso anno.C’e’ anche la Procura della Repubblica di Avellino tra gli uffici giudiziari inseriti nel dossier che consegna una fotografia delle principali inchieste di cui sono emerse notizie di stampa.
Le regioni meridionali con le isole primeggiano con 48 indagini in totale, seguite da quelle del Centro (25) e dal Nord (23). Prima in classifica la Campania con 18 inchieste, seguita dal Lazio con 12, Sicilia con 11. La Campania è «maglia nera» con 219 persone indagate, segue la Calabria con 141 e la Puglia con 110, segue la Sicilia con 98 persone indagate. La Liguria con 82 persone indagate è la prima regione del Nord Italia, seguita dal Piemonte con 80.
Ci sono mazzette in cambio di un’attestazione falsa di residenza per avere la cittadinanza italiana o per ottenere falsi certificati di morte. In altri casi le “dazioni” hanno facilitato l’aggiudicazione di appalti nella sanità, per la gestione dei rifiuti o per la realizzazione di opere pubbliche, la concessione di licenze edilizie, l’affidamento dei servizi di refezione scolastica. Ci sono scambi di favori per concorsi truccati in ambito universitario. E ancora, le inchieste per scambio politico elettorale e quelle relative alle grandi opere con la presenza di clan mafiosi.
Da Torino a Milano, da Bari a Palermo, da Genova a Roma, passando per le città di provincia come Latina, Prato, Avellino, nel corso del 2025 risuona un allarme mazzette con il coinvolgimento di un migliaio di amministratori, politici (53), funzionari, manager, imprenditori, professionisti e mafiosi.


