Il tribunale federale nazionale ha sanzionato il Brescia con 4 punti di penalizzazione nella stagione corrente e altrettanti da scontare nella prima stagione utile a decorrere dal 2025/26 per la violazione di natura amministrativa. Con la penalità di quattro punti nella stagione in corso il Brescia, in attesa dell’appello, sarebbe retrocesso in Serie C, con la Sampdoria al playout contro la Salernitana.
Sei mesi di inibizione per il presidente del club Massimo Cellino e per il consigliere delegato della società Edoardo Cellino. Il club lombardo farà ricorso e l’udienza davanti alla Corte d’Appello è prevista per il 12 giugno. E non è da escludere che in caso di un’ulteriore bocciatura non ci sia una richiesta di intervento presso la giustizia ordinaria.Il Tfn ha sanzionato anche il Trapani con 8 punti di penalizzazione da scontare nella prima stagione sportiva utile a decorrere da quella 2025/2026. Le due società – con i rispettivi legali rappresentanti e dirigenti – erano state deferite a seguito di segnalazioni della Co.Vi.So.C. per una serie di violazioni amministrative l egate al mancato versamento entro i termini delle ritenute Irpef e dei contributi Inps: per le mensilità di novembre e dicembre 2024 e gennaio 2025, con scadenza il 17 febbraio; per la mensilità di febbraio 2025, con scadenza il 16 aprile.Sanzioni anche per Messina (-14) e Triestina (-9). Le tre società di serie C erano state deferite a seguito di segnalazioni della Covisoc con i rispettivi legali rappresentanti e dirigenti per una serie di violazioni di natura amministrativa: sconteranno tutte la penalizzazione nella prossima stagione. È stata accolta, invece, l’istanza di rinvio presentata dal Foggia, con l’udienza posticipata a giovedì 19 giugno.
Nel frattempo, il fronte giudiziario si allarga. L’Espresso, in un’inchiesta di oggi ha anticipato che i bonifici effettuati dai club coinvolti (ce ne sarebbero anche altri di B e C) sarebbero stati dirottati su conti esteri collegati a società di criptovalute. Ma i soldi versati dalle due società non sarebbero confluiti subito all’estero. Ci sarebbero stati dei precedenti passaggi. A sostenere questa ipotesi quanto dichiarato dal presidente del Trapani Valerio Antonini, che tramite il suo avvocato, si era accorto che gli F24 usati per versare i soldi erano intestati non al gruppo Alfieri, ma ad altre due società: la primauna società di costruzioni edili, che ha come amministratore unico un cittadino cinese, mentre la seconda una srl di San Giorgio Cremano, che si occupa di assistenza fiscale. Qua il gruppo alfieri avrebbe riposto crediti inesistenti tramite queste due società e altre tre nei cassetti sociali del Brescia e del Trapani. Alla società siciliana, il gruppo Alfieri era stato presentato da una società che si occupa di consulenza del risparmio, con sede a Roma, e che avrebbe garantito la credibilità della società con sede in via Montenapoleone a Milano, ricevendo per la sua intermediazione 23 mila euro. La società romana, che si occupa di consulenza finanziaria, tramite il proprio direttore amministrativo, da noi interpellato al telefono, di essere stata “truffata come le due società calcistiche dal gruppo Alfieri”. Ma chi interloquiva a nome del gruppo milanese sulle procedure di versamento da effettuare per i crediti d’imposta ? Non di certo il 25 enne di Serino, Gianluca Alfieri amministratore unico della srl, su cui non sarebbero confluiti i 165 mila euro versati dal Trapani.A rappresentare il gruppo Alfieri da quanto confermato dal direttore amministrativo dalla società di consulenza creditizia romana, un advisor e un tributarista, entrambi partenopei. Intanto i soldi versati da Brescia e trapani sarebbero finiti su un conto corrente di una società con sede a Cipro,fondata da un russo insieme a tre connazionali.