Ed adesso basta bugie.
Quello a cui i cittadini avellinesi hanno dovuto assistere in questo ultimo anno è stato davvero qualcosa di inaccettabile. Ma il finale rischia addirittura di superare quanto già fatto fin qui.
Il sindaco che fino ad oggi voleva far credere che tutto andasse bene e che le pretese festiane li avessimo fraintesi noi, oggi sbotta ed ammette di essere stata un anno sotto scacco. Quel ruolo però lo aveva accettato lei, era nei patti elettorali, dovendo necessariamente rispondere a chi era espressione del sindaco uscente del quale, dimentica anche questo, è stata vicesindaco.
Quando poi ha cominciato ad alzare la testa, cioè a dismettere il ruolo accettato pur di arrivare ad essere sindaco, ha nominato tre assessori, (terza giunta), di cui una già consigliera di comune sciolto per mafia, giusto in tempo per farsi, il giorno stesso, nominare presidente dell’azienda consortile del piano di zona, ruolo per lei incompatibile.
Oggi ha detto basta.
Ed è poi anche più assurdo che qualcuno in città, per questo ‘basta’, possa pensare di riqualificare chi si è squalificato da sé con i suoi comportamenti fin qui.
Chi ha scelto di fare il sindaco sapendo di doversi necessari uniformare ai voleri del sindaco precedente, chi ha chiesto i voti allo schieramento che era arrivato terzo, promettendo due assessorati, che non ha mai dato, oggi cerca di fare cappotto e cioè di liberarsi proprio del gruppo di consiglieri che lì l’avevano portata.
E no, non può ricevere la nostra solidarietà, ma piuttosto essere rivista in tutta la sua brama di conservare ad oltranza e senza alcun presupposto politico la carica amministrativa così guadagnata.
Tale è questa brama che pure dopo l’ultimo atto, il consiglio del 18 giugno, invece di presentare le sue dimissioni recuperando un minimo di rispetto per la stessa istituzione che riveste, rilancia dicendo la più grande delle bugie fin qui.
E cioè che il commissario prefettizio che sarebbe nominato in caso di scioglimento del consiglio, farebbe perdere (!) i 150 o 163 milioni al Comune che sono tutti i fondi che si potrebbero avere con una gestione amministrativa corretta, che sicuramente non si è vista in questo comune almeno negli ultimi sei anni.
Questa bugia va superata e va invece presa consapevolezza da parte di tutti, anche da parte dei mezzi di informazione, di quale quadro normativo governi situazioni come quella dove l’attuale amministrazione oggi ci costringe.
In caso di scioglimento del Consiglio Comunale, il Commissario Prefettizio nominato assume la gestione provvisoria dell’ente, con ampi poteri per garantire la continuità amministrativa e il rispetto delle normative, inclusa la gestione dei fondi, assicurando il rispetto dei programmi e degli obiettivi per i quali tali fondi sono stati stanziati, garantendo la continuità amministrativa e il rispetto delle normative comunitarie, con l’obiettivo di portare a termine i progetti finanziati e di assicurare una corretta gestione delle risorse pubbliche.
Di fronte a questo disperato tentativo di conservare il ruolo, da parte del sindaco, con il suo appello ai “responsabili”, l’invito è che al contrario non si pecchi di irresponsabilità dando prosecuzione ad una storia amministrativa che si è già consumata troppo a lungo a discapito della comunità.
Anna Maria Pascale
Iscritta al PD
Già candidata al consiglio comunale Per Avellino