Ci sono la storia recente e quella più remota, nella nuova toponomastica rivista dall’Amministrazione comunale del sindaco Mario Vanni ed autorizzata dal prefetto di Avellino Paola Spena.
Le strade di Altavilla Irpina che erano prive di intitolazione porteranno nomi nuovi e con sé anche il carico di quanto significato potranno avere per la comunità. Ci sarà così il “Largo caduti Covid 19”, un doveroso omaggio al sacrificio delle vittime della pandemia che ha stravolto l’umanità, e lo stesso esercizio di memoria e di rispetto per il sacrificio, questa volta nella battaglia contro tutte le mafie e le violenze verrà reso con “Largo Falcone e Borsellino” e “Via Piersanti Mattarella”.
Con loro, un’altra vittima del dovere: una strada sarà infatti intitolata al carabiniere Michele Calandini, nato a Montefusco nel 1945, e deceduto mentre era in servizio in Veneto il 25 novembre 1975 .
La storia politica italiana e irpina saranno impresse nelle vie intitolate ad “Alcide De Gasperi” e “Luigi Ciriaco De Mita”. Quella più antica, poi, che viene evocata ogni anno con le manifestazioni del Palio di Altavilla, vedrà rinnovarsi ogni giorno nella Piazza dedicata alla “Regina Costanza di Chiaromonte” e a “via Conte Andrea De Capua”, un feudatario di Altavilla.
Altra storia di grande attualità nei comuni irpini e del Sud che hanno vissuto e vivono la continua emergenza delle partenze dei propri cittadini per cercare lavoro altrove, il “Parco degli Emigranti altavillesi”. E ci sarà anche il “Parco Radio libere 1976 – 101,800 mhz”. E poi le vie intitolate a “Eugenio Diffidenti”, “GB Agostino Fabrizio”, “Teodorico Sarti”, “Luigi Bonetti”, “Pacino De Palma”.
La memoria storica resta viva quando viene ripercorsa nei nomi altrimenti dimenticati: Wanda Recine fu una vittima del terremoto dell’80, e a lei il Comune intitolerà una strada, come lo farà per il ministro Luigi Zamberletti: al fondatore della protezione civile, nata proprio dopo il terribile sisma dell’Irpinia, sarà intitolato il centro sociale.