AVELLINO – Dietrofront. Il Comune ci ha ripensato: annullato l’acquisto di una nuova fascia tricolore. Nel giro di 48 ore, infatti, sono state firmate e protocollate due determine dirigenziali: la prima per l’acquisto della nuova fascia “per uso istituzionale” e la seconda per revocare l’acquisto stesso. La motivazione del ripensamento? Cerchiamo di capirla leggendo le argomentazioni (a dire la verità abbastanza scarne, della seconda determina: “Occorre procedere alla revoca… visti gli articoli di stampa locali… e… per ragioni di sola opportunità”.
Facendo un po’ di ricerche si scopre che di articoli di stampa locali sull’argomento ce ne sono stati un paio: il primo è stato pubblicato qui sul sito internet del Corriere dell’Irpinia, lo stesso giorno della prima determina, il 2 luglio; e un altro articolo c’è stato il giorno dopo, pubblicato sull’edizione cartacea del 3 luglio del quotidiano Il Mattino. Ed è proprio il 3 luglio che viene scritta, firmata e protocollata la determina di annullamento dell’acquisto. In entrambi gli articoli veniva riportata la decisione del Comune di procedere all’acquisto di una nuova fascia tricolore.
Più nel dettaglio; nel primo articolo veniva indicata anche la ditta presso la quale era stata ordinata la fascia, specificando che si trattava di una ditta di fuori provincia, mentre un’altra ditta di Avellino era stata scartata perché aveva fornito un preventivo più alto e tempi di consegna più lunghi (15 giorni). Nel secondo articolo invece veniva riportato che la fascia era stata acquistata in vista dell’insediamento della neo sindaca Laura Nargi (previsto orientativamente per il 9 luglio prossimo, e quindi abbondantemente prima dei 15 giorni richiesti dalla ditta avellinese). E allo stesso tempo si sottolineava che in questo modo l’ex sindaco Gianluca Festa, attualmente agli arresti domiciliari, non avrebbe dovuto riconsegnare la sua fascia. Queste le notizie uscite sui media locali riguardo l’acquisto della nuova fascia tricolore e tra queste righe quindi ci deve essere il motivo che ha fatto scattare il dietrofront.
Facile immaginare che l’ordine di revoca sia arrivato dai massimi vertici del Palazzo di Città, e cioé dal commissario straordinario Paolo D’Attilio o dal subcommissario Rosanna Gamerra. E’ invece scritto nero su bianco nella prima determina chi aveva dato l’input dell’acquisto: “… con nota prot. 50251 del 28/06/2024 la Segreteria Generale ha richiesto la fornitura di n. 1 ‘fascia tricolore con lo stemma della Repubblica e lo stemma del Comune’ per finalità istituzionali dell’Ente”.