AVELLINO – Se questa mattina passate davanti ai due ingressi del tunnel, quello in piazza Garibaldi e quello alle spalle del Mercatone, potete notare che da una parte ci sono le transenne e dall’altra c’è ancora un camion con gli operai che lavorano. Dal fumo bianco che avvolge il piccolo rullo meccanico in azione, si capisce che si sta ancora aggiustando qualche dettaglio del manto stradale: ma “Davvero” ci sarà l’inaugurazione annunciata per sabato? “Davvero” si procederà ad un taglio del nastro ufficiale con tanto di fascia tricolore in primo piano? “Davvero” partirà la circolazione nel sottopasso più atteso di sempre?
Nessuno si sbilancia. Si respira un’aria dimessa nei corridoi del Comune di Avellino: la concomitanza micidiale della campagna elettorale e degli avvisi di garanzia che continuano a fioccare per la maxi inchiesta sugli appalti, ha desertificato il Palazzo di Città. Varcando la soglia del Municipio si rimane storditi dal silenzio, dai corridoi vuoti. E non stupisce tanto l’assenza dei componenti politici della maggioranza consiliare, quanto il vuoto politico lasciato da chi dovrebbe proporsi agli avellinesi come alternativa.
Nessuno potrebbe accusare di sciacallaggio politico chi, da destra e da sinistra, vorrebbe presentarsi al voto di giugno. Nessuno avrebbe da ridire se dal centrosinistra o dal centrodestra fioccassero dichiarazioni e interviste su quanto o cosa si vuole fare (i fantomatici programmi elettorali). Eppure questa mattina quei corridoi del Palazzo di Città erano silenziosi e dimessi.
Certo, la gravità della situazione giudiziaria è evidente, e merita anche il giusto grado di sobrietà. Ma arrivare a pensare anche di far saltare l’inaugurazione del tunnel, come pure qualcuno sta immaginando, sarebbe davvero triste. Aprire al traffico senza nemmeno una minima cerimonia un’opera che si conclude dopo 20 anni di travaglio non se lo merita nessuno, nemmeno la città che per decenni si è ostinata a votare il potere e non le idee.
Due giorni fa è trapelata la data in cui si sarebbe dovuto inaugurare il tunnel (sabato 30 marzo 2024), ma ad oggi, nel momento in cui viene redatto questo articolo online, non c’è ancora alcuna certezza al riguardo: visto che il sindaco Gianluca Festa si è dimesso, a chi spetterà l’onore del taglio del nastro? Alla sua vice, oggi facente funzioni di primo cittadino, Laura Nargi? All’assessore al ramo Genovese? Ai dirigenti comunali che, dandosi il cambio nel corso degli ultimi 20 anni, hanno portato avanti la parte burocratica dell’intera operazione? O si preferirà incaricare un agente della polizia municipale di spostare semplicemente le transenne e aprire al traffico il sottopasso? Vedremo. Gianluca Rocca