AVELLINO – Don Maurizio Patriciello è un ottimo comunicatore. E intrattenitore. Sa come parlare ai giovani e come tenere alta la loro attenzione anche nel corso di un incontro di diverse ore, come quello a cui ha partecipato questa mattina al Convitto Colletta di Avellino (vedi articolo in merito https://corriereirpinia.it/don-patriciello-giovani-e-criminalita-le-responsabilita-sono-di-noi-adulti/). Emblematica è, per esempio, la scenetta che ha messo in piedi partendo da un semplice pacchetto di sigarette.
“Adesso ho bisogno dell’aiuto del pubblico – ha detto ad un centro punto del suo discorso -, qualcuno di voi mi può dare un pacchetto di sigarette?”. Silenzio in sala. Nessuno si fa avanti. Passano secondi che sembrano secoli. Fino a che si alza una mano, si sente una voce e si fa avanti un signore: “Ve le do io le sigarette”. “Grazie, vieni qui. Fatti avanti” gli dice don Patriciello. Lui si avvicina e gli porge un pacchetto blu: “Grazie. Resta qui vicino a me, come ti chiami?” “Ciro. Ciro Della Sala”. “Queste sono sigarette tue? Le fumi tu?. “Sì”. Non l’avesse mai detto. Don Patriciello si rigira le sigarette tra le mani e poi inizia a declamare a microfono quanto scritto sul pacchetto: “Ora vi leggo quello che c’è scritto… Perché ci sono le indicazioni. E’ tutto chiaro… Il fumo ostruisce le tue vene” e si gira verso Ciro, come a volergli infilare quelle parole dritte nel cervello. “Il fumo del tabacco contiene oltre 70 sostanze cancerogene. Bene! Hai capito Ciro? Queste sigarette ti fanno venire il cancro. Il cancro! Nostro Signore ci dà il dono di vivere in media 100/110 anni… Tu così stai scegliendo, giorno dopo giorno, di accorciare la tua vita. E poi qua di lato c’è scritta un’altra cosa, ‘Il fumo uccide – smetti subito’. Hai capito Ciro? Devi smettere subito”. E rivolto a tutti i presenti, e in particolare ai giovani e giovanissimi studenti che affollano le prime file: “Avete capito ragazzi? Questi sono vizi che si prendono piano piano. Si inizia a fumare e poi ci si fa talmente l’abitudine che non si riesce più a smettere. Diventa una dipendenza. E vi fa male”. E poi si torna a rivolgere a Ciro: “Allora la vogliamo fare una cosa bella davanti a tutti questi bambini e ragazzi, Ciro? Adesso io ti riconsegno le tue sigarette, ma tu le prendi, le getti a terra e le schiacci sotto la tua scarpa… va bene?”. Ciro obbedisce, ormai ipnotizzato dal carisma e soprattutto responsabilizzato dal fatto di partecipare “in diretta” ad una lezione di vita davanti a tanti giovani. Prende le sigarette, le getta a terra e le schiaccia con convinzione. Standing ovation. Tutti si alzano. Applausi scroscianti. Ciro è un eroe. E don Patriciello pure: se non altro perché è riuscito a far passare messaggi sani e semplici nei cuori e nelle menti dei ragazzi del Convitto.