Quello dell’emergenza idrica non è un problema “circoscritto a pochi Comuni ma coinvolge l’intera provincia”. Così il Comitato “Uniamoci per l’acqua” apre il suo comunicato stampa, all’indomani della riunione dei trentadue sindaci, a Sturno, che hanno parlato della condotta adduttrice Dn800 di Castelfranci. Riparare solo quel tratto di rete idrica sarebbe, infatti, soltanto una “soluzione parziale”. Che, evidentemente, secondo il Comitato non risolverebbe la crisi.
La sostituzione della condotta adduttrice che attraversa trentadue Comuni, e per il momento solo quella, è la proposta avanzata dal sindaco di Sturno, Vito Di Leo, in quell’assemblea. Mentre”Uniamoci per l’acqua”, si legge nel comunicato, “attraverso una petizione popolare e una mozione presentata alle istituzioni, offre una visione più ampia e strutturale”. Se nonostante le “buone intenzioni” quello che hanno detto i primi cittadini si mostra “insufficiente a risolvere radicalmente il problema della vetustà delle reti idriche”, occorrerebbe avere “un approccio più ampio e lungimirante, chiedendo un fondo straordinario per la riqualificazione completa delle reti idriche”.
Così come ha fatto, appunto, il comitato nato a Grottaminarda. Solo in questo modo, quindi, si garantirebbe “un approvvigionamento stabile e duraturo per tutti i cittadini irpini”. L’emergenza idrica è “un problema diffuso e strutturale che richiede interventi su vasta scala”. La proposta del Comitato “offre soluzioni a lungo termine” in quanto la riqualificazione “completa” del sistema idrico della provincia e un investimento “che garantirà – scrive ancora il Comitato – benefici duraturi per le comunità locali”.
Uniamoci per l’acqua ricorda, inoltre, la sua mozione consegnata alle istituzioni. Dai consiglieri provinciali, al governo, ai deputati europei perché fossero coinvolti e per “sollecitare un intervento concreto e finanziamenti adeguati”. Intanto sono state “raccolte numerose adesioni”. Per sottolineare come “stiamo dimostrando che i cittadini consapevoli del problema sono desiderosi di trovare una soluzione”. Questo significa, quindi, che le iniziative di “Uniamoci per l’acqua”, “stanno unendo le forze”. E ribadisce che non c’è bisogno di “soluzioni palliative” ma, invece, di quelle “coraggiose e lungimiranti”.
Adesso, chiude il comunicato stampa, il compito delle istituzioni è “rispondere a questa chiamata e stanziare i fondi necessari per la riqualificazione delle reti idriche. Solo così garantiremo un futuro sostenibile per l’Irpinia e le sue comunità”.