“La vicenda delle ex lavoratrici Conbipel si conferma l’ennesimo caso di mancanza di rispetto verso chi ha perso il lavoro per le decisioni unilaterali di un gruppo imprenditoriale. Siamo in un sistema che considera i lavoratori merce di scambio, non persone con diritti e dignità”. Nel mirino di Rifondazione Comunista ci sono le proposte che i nuovi imprenditori avrebbero sottoposto alle nove ex lavoratrici Conbipel. Si parla infatti di contratti a tempo, per i quali le donne dovrebbero rinunciare alla cassa integrazione già prevista fino alla fine dell’anno. Nella nota, a firma di Arturo Bonito, Segretario Provinciale di PRC, Tony Della Pia, Responsabile Provinciale Lavoro, e Luigi Caputo, Rappresentante PRC di Atripalda, si rimarca anche “l’esclusione totale dei sindacati dalla trattativa, un atto grave che ha impedito alle lavoratrici di essere assistite da rappresentanti a tutela dei loro diritti. Come Rifondazione Comunista, siamo stati i primi e gli unici a schierarci fin da subito al fianco delle nove lavoratrici licenziate. Già dal febbraio 2025, quando denunciammo la latitanza delle istituzioni di fronte a questa emergenza occupazionale”.
Nel mirino di Rifondazione Comunista finisce anche il sindaco di Atripalda, Paolo Spagnuolo, invitato a “abbandonare l’atteggiamento di reticenza tenuto nell’ultimo Consiglio Comunale e chiarire il suo ruolo in questa vicenda e spiegare i colloqui che si sarebbero svolti in Municipio”. Spagnuolo, nella giornata di domani, dovrebbe incontrare i nuovi imprenditori, in vista della inaugurazione di sabato 4 ottobre. Le ultime notizie, filtrate al termine dei colloqui intercorsi tra azienda e lavoratrici, parlano di una disponibilità di riassunzione limitata a poche unità. Un quadro decisamente confuso, soprattutto se si pensa che, sabato prossimo, ci sarà il taglio del nastro e l’avvio della nuova fase targata Group M.
Alla finestra la Cgil che, nelle prossime ore, dovrebbe convocare una conferenza stampa. L’unica certezza è che, a distanza di poco meno di un anno dalla chiusura quando, lo scorso 8 dicembre, i vertici del marchio di abbigliamento Conbipel – specializzato in capi in pelle e in pellicceria – decisero, in linea con un piano nazionale di riorganizzazione, di fermarsi, l’edificio del centro commerciale “Appia” di Atripalda è pronto a riaprire i battenti sotto la gestione del Group M di San Giuseppe Vesuviano, realtà impegnata nel settore dell’abbigliamento. Come per l’ex Conbipel, le nuove attività, che prevedono un’offerta di abbigliamento per uomo, donna e bambino, si svilupperanno su tutti i piani dell’edificio, e quindi deposito, piano terra e primo piano. Ma, in queste ore, la partita più importante, quella del futuro delle ex lavoratrici Conbipel, si sta giocando lontano dalla sede.