Sono 28 le cantine selezionate per l’edizione 2024 del Fiano Festival: un totale di 46 referenze e 6 banchi d’assaggio collocati all’interno del giardino terrazzato di Villa Preziosi, antica dimora nobiliare nel comune di Aiello del Sabato.
Un percorso sentimentale guidato da passione, gioia, entusiasmo, vicinanza, stupore e nostalgia da attraversare per scoprire uno dei vitigni autoctoni più antichi e illustri della Campania, interpretato in ogni sfumatura, un areale dopo l’altro, in Irpinia e oltre.
Lapio, Montefredane, Valle del Sabato, Montefalcione, Candida, Avellino, Grottolella ma anche il Cilento, la provincia di Caserta e – per la prima volta in un evento dedicato al vino in provincia – una selezione di cantine artigianali.
Le due aziende campane presenti saranno I Cacciagalli e Casebianche: la prima produce nel territorio di Teano, alle falde del vulcano spento di Roccamonfina, secondo metodi di agricoltura biodinamica, e porterà al Fiano Festival il suo Zagreo, prodotto da uve Fiano di Teano, vinificato in anfora. Mentre Casebianche ci fa arrivare nell’Alto Cilento con La matta – spumante rifermentato in bottiglia – Cumalè, e Iscadoro, un blend tra Fiano, Malvasia bianca e Trebbiano, sempre vinificato in anfora
Il racconto di un vino che si fa in molti modi diversi, a partire dalla cura per il territorio, da un lavoro in vigna attento. Per questo uno spazio sarà dedicato esclusivamente alle cantine artigianali, così da accogliere uno stile di consumo che si afferma sempre di più sul mercato: dai primi vignaioli a sperimentare in questo mondo – Cantina Giardino – fino all’eroico Don Chisciotte di Zampaglione, Fiano d’altura prodotto a Calitri.
Calici pieni di qualità e valori, altrettanto per i piatti: la piccola frazione di Tavernola San Felice diventerà un food market a cielo aperto con un’offerta ampia e diversificata: poke irpina di rape e patate, schiacciate, pasta, brace e frittura inebrieranno il centro storico di profumi e sapori.
Mentre il pergolato di Villa Preziosi diventerà un Bistrot d’Autore con la cucina di chef Domenico Landolfi: talento irpino di tecnica e creatività, è stato allievo del Master di Heinz Beck al ristorante La Pergola. Dopo sei mesi d’esperienza nel pluristellato ristorante della Capitale, è passato nella brigata del St.George Restaurant di Taormina, come capo partita agli antipasti, nell’anno in cui il ristorante di Giovanni Solofra si aggiudicava la prima Stella Michelin. Ancora in viaggio verso l’Oman – a Muscat – e Dubai per fare da consulente all’apertura di una catena di locali italiani, è arrivato subito dopo al ruolo di chef alla guida della brigata della Dispensa di Armatore, a Cetara.
Tre le proposte studiate in abbinamento al Fiano: Ziti alla Genovese Latte +, vale a dire il classico ragù alla Genovese con l’aggiunta di una crema al latte e una spolverata di cacao finale. Poi la Merenda del Santo Niente, un sandwich vegetale preparato con fette di pane bagnate in una riduzione di olio e aceto, bruschettato e farcito di verdure. E infine Porcobello, la pancia di maiale stracotta al forno, servita con una giardiniera di sedano, cavolfiore colorato e salsa inglese agrodolce. Idee gourmet ma impiattamenti generosi, di cuore, ingredienti di qualità, capacità di sperimentare e sguardo alla tradizione per un food pairing che amplificherà l’esperienza.