Ines Fruncillo (presidente provinciale di Fratelli d’Italia Avellino) ha parlato di legalità al primo dei quattro tavoli che si sono tenuti nell’ambito della Due Giorni del Corriere dell’Irpinia (evento concluso lo scorso fine settimana a tra Villa Amendola e Carcere Borbonico): “La legalità porta con sé la capacità di indignarsi rispetto all’illegalità. E’ un tema prevalente anche nell’agenda di governo, e si lega, oltre alla giustizia e alla sicurezza, anche alla dimensione propria di chi rappresenta le istituzioni e di chi si ritiene o viene riconosciuto come classe dirigente. Ma per essere tali bisogna essere di esempio. La moralità, il senso dell’etica e la postura istituzionale sono quell’esempio che chi vive i territori deve avere la fortuna di poter incrociare come punto di riferimento. Il tema della legalità, se intesa solo come giustizia e controllo del territorio, ha nelle forze dell’ordine degli importanti attori protagonisti, che seguono attentamente questi fenomeni. In Campania i clan sono presenti maggiormente in aree come il Napoletano e il Casertano, ma anche l’Irpinia vive dei momenti di criticità, c’è anche qui un interesse della criminalità organizzata, che, come diceva Falcone, segue il flusso dei soldi. E’ evidente che anche in questa provincia c’è un interesse importante, perché persistono forti e fortissime attività governative che rafforzano i comparti infrastrutturali e quindi creano una vivacità economica”.
“Ma il concetto di legalità porta con sé un concetto ancora più profondo, che è quello della coesione sociale. Noi parliamo di città e di momenti persi in relazione a degli spazi di aggregazione. La coesione sociale è innanzitutto riuscire a riammagliare il tessuto sociale, creare le condizioni per le quali esista un unicum sentire; che ci sia la capacità di riuscire ad indirizzare la società verso modelli virtuosi. Un modello di riferimento da contrapporre ai tanti modelli che che vengono veicolati anche tramite canali social, iniziative televisive e cinematografiche, modelli che rappresentano il modello dell’illegalità come mezzo per raggiungere il benessere economico”.
“Io vengo da una esperienza di militanza anche nel movimento giovanile, e per me il rafforzamento di questo movimento è prioritario, perché è lì che si costruisce il vero sentire, la coscienza di chi poi sarà classe dirigente in ambito istituzionale e sarà soggetto attivo nell’ambito sociale in cui opera. Significa creare un perimetro, una scala valoriale, che è il presupposto della legalità. Il sentimento che regola l’azione è quello che deve spingere verso la legalità. Il concetto del merito chiaro, del rispetto dell’altro, della reciprocità, del confronto: solo così saremo capaci di costruire una società più giusta, equa ed equilibrata e quindi una società più libera”.



