Furto nella struttura “casa Serpico”, la Cassazione ha annullato la sentenza di condanna per Gennaro e Danilo Volzone. Il legale di fiducia Gaetano Aufiero aveva chiesto l’accoglimento del ricorso avverso la sentenza inflitta in primo e secondo grado. I due imputati erano stati condannati dal Gup del tribunale il 23 dicembre del 2021 ad un anno e dieci mesi di reclusione.
La procura aveva chiesto due anni ed otto mesi, anche in appello i giudici avevano confermato la sentenza emessa dal tribunale di Avellino. Invece in terzo grado il penalista Aufiero è riuscito a dimostrare non solo che l’effrazione addebitata ad una finestra dello stabile non fosse stata eseguita dai due imputati ma soprattutto che la casa di accoglienza non era una proprietà privata, un dettaglio che può sembrare irrilevante e che invece ha rappresentato l’elemento cruciale del ricorso in Cassazione.
In accoglimento del ricorso il penalista ha dimostrato che, tra i motivi addotti, si deducevano vizi di motivazione con riferimento alla riqualificazione del fatto anziché come originariamente contestato. In particolare, rispetto al furto comune, l’introduzione era avvenuto in un luogo destinato a privata dimora. Questo, in pratica, cambia totalmente le carte in tavola e apre un enorme spiraglio verso un esito positivo per gli imputati. Si attendono ora le motivazioni della sentenza che sarà depositata a breve.
Il furto avvenuto nel febbraio 2021
I Carabinieri della Compagnia di Solofra diedero esecuzione ad un’ordinanza, emessa nei confronti di Giovanni Lepore, 62 anni, Domenico Matarazzo, 41 anni, e Gennaro e Danilo Volzone, padre e figlio, rispettivamente di 59 e di 33 anni, tutti residenti in Avellino, per concorso in furto aggravato.
Le attività investigative, condotte dal personale della Stazione Carabinieri di Salza Irpina, hanno avuto inizio a febbraio 2021, in seguito al furto avvenuto in Sorbo Serpico (AV) presso la struttura ricettiva Casa Serpico, già sottoposta a pignoramento per procedura esecutiva.
Le indagini hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati che, secondo l’ipotesi accusatoria avvalorata dal GIP, dopo aver noleggiato un furgone, asportavano dalla cucina industriale della citata struttura alcuni mobili ed elettrodomestici.