Se impegno per la pace è farsi carico dell’altro, dei suoi problemi; non girare lo sguardo dall’altro lato quando c’è chi soffre o corre il serio rischio di vedere in gioco la propria vita; se impegnarsi per la pace significa rispettare chi è diverso da te, beh allora, proprio in questi tempi così controversi e in queste giornate nelle quali drammaticamente la guerra torna a divampare nel cuore dell’Europa, parlare di Francesco Vecchione, ricordarlo, raccontare il suo impegno civile e per la salvezza di un numero grande di ebrei modenesi dal rischio della violenza nazifascista e dei campi di concentramento, ha un valore in più : non solo ricordo e memoria doveroso nei suoi confronti con un sentimento grande di gratitudine ed anche di orgoglio per chi è anche suo concittadino, ma anche testimonianza di un impegno concreto per la fine della guerra oggi, per il rispetto dei popoli oggi, per la pace oggi, che poi vuol dire anche non solo assenza della guerra ma giustizia e dialogo tra i popoli.’’ Il ricordo dell’eroe di casa nostra è iniziato con il pomeriggio che si è tenuto a San Paolo Belsito, paese di nascita del commissario Vecchione. Un pomeriggio che ha voluto riportare agli onori della cronaca la straordinaria vita di Ferdinando Vecchione. ‘Il coraggio della normalità: Francesco Vecchione e il salvataggio degli ebrei modenesi’ Nella chiesa di San Paolo I Eremita si sono avvicendati: Don Fernando Russo parroco di San Paolo Belsito, Raffaele Barone sindaco di San Paolo Belsito, Rega Umberto presidente del consiglio comunale di Lauro, Pasquale Colucci cultore di storia locale. Sono intervenuti Carmine Piscitelli professore del Liceo Albertini di Nola, Giulia Dodi ricercatrice dell’Istituto Storico di Modena, Daniela Lanzotti, presidente dell’Istituo Storico di Modena. Ha rivestito il ruolo di moderatore Gianfranco Nappi, direttore ‘’Infinti Mondi’’. Al termine della manifestazione è stata scoperta una targa in memoria di Francesco Vecchione, in prossimità della casa natia. Il ricordo dell’eroe silenzioso di casa nostra è stato celebrato anche nella sala convegni dell’istituto Masullo Theti di Nola. Vi hanno preso parte: Elisa De Luca dirigente scolastica dell’istituo Masullo Theti, Antonio Nappi professore, Titti Falco professoressa, Carmine Piscitelli professore, Pasquale Colucci avvocato, Giulia Dodi docente dell’Istituto Storico di Modena. Le conclusioni sono state del dottor Ettore Acerra direttore generale dell’U.S.R. Campania. Ha svolto il ruolo di moderatore il prof. Antonio Nappi. Nel corso della manifestazione gli allievi del Masullo Theti hanno letto le testimonianze della Comunità ebraica di Modena. Anche all’interno dell’istituto Masullo Theti è stata svelata una targa ricordo in sua memoria. ‘’Numerose testimonianze confermano che a partire dall’entrata in vigore delle leggi razziali, alla fine del 1938, gli ebrei di Modena trovarono in Francesco Vecchione una persona sensibile e disposta a cercare soluzioni ai loro problemi e per questo costituì uno dei pochi punti di riferimento per la comunità ebraica…. Come si legge nella testimonianza in favore del Vecchione rilasciata dal colonnello Hamazil Nefesc Ahad Nezil, riportata da W.Bellisi nel volume ‘Braccati’, quello di Francesco Vecchione non fu:‘’Un intervento fortuito e occasionale, ma egli seguendo l’iter delle molteplici vicende dolorose vissute dagli ebrei in quel tempo, deliberatamente e consapevolmente, non ebbe dubbi a rischiare la propria vita con l’intento preciso di aiutare persone sicuramente innocenti, indifese, inconsapevoli dei gravissimi pericoli a cui sarebbero andate incontro se fossero state incarcerate..’’ Sebbene il pericolo di essere scoperto ed arrestato fosse altissimo, il commissario Vecchione non rinunciò mai al suo proposito di salvare vite innocenti, mantenendo contatti con il CLN e contribuendo a salvare numerosi cittadini italiani non ebrei.Per moltissimi suoi episodi Vecchione fu inserito in una lista di venti persone destinate alla fucilazione, ma si salvò perché gli ufficiali tedeschi si rifiutarono di agire contro un funzionario di Stato alleato come la Repubblica di Salò.Dal 1970 al 1985 il commissario Vecchione ricoprì il ruolo di primo piano nell’amministrazione comunale di Lauro, diventando anche vicesindaco.Cominciò così per il Comune di Lauro ‘’Quella rinascita civile del paese grazie a Colucci e a Vecchione che durerà tre lustri’’. Queste le bellissime parole del prof. Pasquale Moschiano docente e studioso di storia locale, con cui vogliamo chiudere il ricordo del nostro eroe silenzioso della Shoah. ‘’ Se impegno per la pace è farsi carico dell’altro, dei suoi problemi; non girare lo sguardo dall’altro lato quando c’è chi soffre o corre il serio rischio di vedere in gioco la propria vita; se impegnarsi per la pace significa rispettare chi è diverso da te, beh allora, proprio in questi tempi così controversi e in queste giornate nelle quali drammaticamente la guerra torna a divampare nel cuore dell’Europa, parlare di Francesco Vecchione, ricordarlo, raccontare il suo impegno civile e per la salvezza di un numero grande di ebrei modenesi dal rischio della violenza nazifascista e dei campi di concentramento, ha un valore in più : non solo ricordo e memoria doveroso nei suoi confronti con un sentimento grande di gratitudine ed anche di orgoglio per chi è anche suo concittadino, ma anche testimonianza di un impegno concreto per la fine della guerra oggi, per il rispetto dei popoli oggi, per la pace oggi, che poi vuol dire anche non solo assenza della guerra ma giustizia e dialogo tra i popoli.’’