A cura di Massimo Montanile
La sovranità del consumatore oggi è un’illusione… Ci viene data l’illusione di essere sovrani nella scelta, potendo però scegliere solo tra merci preselezionate…Attraverso i social si manipolano le persone perché il bazar sia sempre ricco di opzioni digeribili, alimentando, nei soggetti culturalmente più arretrati, un atteggiamento pseudo relativistico sempre autolesionista, pronti inoltre ad assorbire (dis)valori di culture reazionarie e violente. Di nessuna chiesa di Giorello si apre evocando il Manifesto del partito comunista di Engels e Marx, ma lo spettro che oggi si aggira per l’Europa è il relativismo. Relativismo che Joseph Ratzinger (futuro Papa Benedetto XVI), nel 2005, criticamente ridusse al semplice lasciarsi portare ‘qua e là da ogni vento di dottrina’, apparendo, ahinoi, come l’unico atteggiamento possibile. La lettura di Ratzinger in effetti metteva a nudo la profonda superficialità e l’assenza di capacità critica di coloro, e sono la maggioranza, che, dal basso della loro ignoranza, assorbono e si fanno portavoce delle teorie più assurde, purchè “contro” o comunque facilmente digeribili (ecosistema ideale questo, ove il populismo si nutre e prospera). Tale sottocultura genera mostri e continuamente alimenta l’ampio bacino di “relativisti” da cui, amplificate dai social, vengono fuori le voci di terrapiattisti, no-vacs, negazionisti vari. Dando inizio ad una escalation di consensi autoalimentantesi capace, grazie ad internet, di raggiungere numeri in grado di spostare e condizionare processi democratici, minando dalle fondamenta la libertà stessa degli individui. Mette in guardia dal relativismo anche Marcello Pera (Presidente del Senato della XIV legislatura della Repubblica Italiana), che paventa come esso si potrebbe tradurre in una resa culturale, unendosi così al papa nell’alleanza nella santa battuta di caccia contro questo spettro, per mantenere l’assonanza con il manifesto di Marx e Engels. Il relativismo è tuttavia essenziale per la sana ricerca della bontà di una teoria. Ma va fatta salva la libertà di scelta, ivi compresa la scelta degli strumenti che si adottano per operare tale scelta…Per Popper le differenze di vedute rendono feconda la discussione: il dubbio è strumento principe del pensiero laico. Ma è libertà la possibilità di criticare regole e formule? Oggi la sovranità del consumatore è inquinata dal fatto che il bazar è organizzato dagli OTT (Over-The-Top) da una parte e dall’amara constatazione che molti consumatori, per il loro basso livello culturale, artatamente alimentato da chi intende manipolarli, non sono dotati di capacità critica che consenta loro di operare scelte consapevoli…