Valle Ufita – Nemmeno da Bologna, dove c’è uno dei due insediamenti industriali di Industria Italiana Autobus, giungono buone notizie. Che, ormai, sembrano diventate come il segreto di Pulcinella: le uniche fabbriche che, in Italia, sono capaci di produrre autobus per il trasporto pubblico locale sono state consegnate alla Seri industrial dei fratelli casertani Civitillo. Il quotidiano “Il Corriere di Bologna, in edicola stamattina, ripercorre le ultime ore della vicenda. Ad annunciare il parere favorevole all’accordo tra i Civitillo brothers e Leonardo, attraverso Invitalia, il socio pubblico di maggioranza che, sembra, con molto piacere gli ha lasciato il posto nel pacchetto azionario, è la sottosegretaria al Mimit, Fausta Bergamotto. Il testo dell’accordo stipulato sarà, quindi, trasmesso al ministero competente. E, in quella sede, continua la sottosegretaria “si faranno le opportune valutazioni relative all’operazione”. Che, a quanto sembra, siano già state fatte. Perché è stato dato parere negativo alla manifestazione di interesse di altre due cordate: Sira Industrial di Valerio Gruppioni, bolognese, ed il vicepresidente di Confindustria, Maurizio Marchesini, e all’altra composta da Maurizio Stirpe e Nicola Benedetto. “Non sono andate a buon fine-ancora la Bergamotto-perché non è stata possibile una soluzione condivisa. In termini di futura governance e di strategie di sviluppo industriale dell’azienda”.
La Seri invece, scrive il quotidiano bolognese, “con la proposta di acquisto – fa sapere la sottosegretaria al Mimit – si è impegnata a immettere nuova liquidità da destinare agli investimenti, rispetto al piano industriale 2023-2026”. Ma, dallo stabilimento di valle Ufita, e anche in quello della ex Bredamenarini, le proteste non finiscono. La domanda, che sicuramente faranno a chi sarà al Ministero quando, probabilmente, saliranno il prossimo 23 maggio, è sempre la stessa: perché preferire, a chi ha qualche dimestichezza con l’automotive, una azienda che, in Irpinia, è stata capace soltanto di far fallire i propri insediamenti e si non pagare stipendi e tfr ai propri operai? Cosa c’è sotto? Quali interessi, nemmeno tanto occulti, ci sono dietro a questa scelta? L’incontro al Mimit tra dodici giorni servirà a cosa, se tutto è stato già deciso? Fausta Bergamotto, che suo malgrado, è divenuta famosa perché in uno degli ultimi incontri al Ministero, disse ai dirigenti di IIA” ci siamo stancati di essere il vostro bancomat “, aggiunge che “verificheremo le clausole (dell’accordo con Seri Industrial, ndr) volte a garantire il mantenimento dei livelli occupazionali e a riconoscere, a Invitalia, il diritto di veto per opporsi a qualsiasi delibera contraria all’accordo o all’interesse sociale di IIA”. Quando si conoscerà, ufficialmente, l’ingresso di Seri nel pacchetto azionario di maggioranza dello stabilimento flumerese, potrebbe poi essere convocato un tavolo plenario con tutte le parti coinvolte.