Non nascondono la rabbia e l’amarezza i cittadini di fronte all’invito del Commissario Prefettizio Giuliana Perrotta di destinare il 5 per mille delle dichiarazioni dei redditi al Comune di Avellino, a causa della difficile situazione finanziaria in cui versa l’amministrazione comunale
Gabriella Calabrese benedice la Commissaria “già immersa totalmente nel vivo delle problematiche, attivissima e geniale. Solo lei ci poteva salvare”.
Elena Coscia sottolinea come le imposte comunali siano già alle stelle ma “per i cittadini nessun servizio… istituzioni zero”.
Sulla stessa linea Francesco Santoli “Una città piena di disservizi. Sporco, corruzione, qualità di vita pessima. Pali che spuntano ovunque; palazzi fatiscenti in pieno centro e dovremmo preoccuparcene adesso? Per rimettere in piedi questa città ci vorranno decenni e altre teste”.
Antonio Festa parla del mandato del commissario come di una occasione per “rispolverare un po’ di carte . Tra recupero dell’evasione e vigilanza sugli appalti vari si potrebbe recuperare una buona fetta dell’esposizione”.
Pietro Lepore replica ironicamente di destinare “il 5 per mille ai pensionati. Che non riescono nemmeno a pagare le bollette di 600 euro al mese: vergognatevi”.
Pasquale Nunziata si dice convinto che il “commissariamento è una cura d’emergenza, non una soluzione. La vera prevenzione si fa educando, selezionando e vigilando meglio”.
Carmen Picariello suggerisce che “La voragine da 27 milioni puó essere totalmente ripianata con meno di euro 500 per ogni cittadino, neonati inclusi. Ottima l’idea del 5 per mille”.
Sergio Bianco teme che saranno i cittadini a pagare il prezzo della situazione debitoria del Comune.
Raffaele Argenziano parla di una situazione prevedibile: “Era facile immaginare che venisse immediatamente alla luce il totale disastro in cui si ritrova il Comune”.
Gerardo Troncone insiste sulla possibilità di vendere alcuni beni immobili, ad esempio “la casa comunale per metà al Tribunale e per metà alla Guardia di Finanza si prenderebbero due piccioni con una sola fava. Col ricavato si farebbe un bel risanamento”.