ll pomodoro (Solanum lycopersicum), per il Popolo Meridionale è filosofia di vita, così vivo nella cultura gastronomica italiana da ispirare cantanti e poeti, a partire dal famoso al piatto di spaghetti del giovane Nando (Alberto Sordi) in “Un americano a Roma”,
che in questi giorni la piattaforma sky sta mandando in onda, alle canzoni sulla pizza napoletana “ca pummarola n’coppa”. Un sentimento smisurato per questo “ortaggio” che per noi campani, e non solo è oro.Se si considera che questo frutto, originario delle Ande peruviane, arrivò in Europa nel 1540, ma passarono secoli prima che giungesse alla popolarità di cui gode oggi. Ma la magia di questa famiglia delle Solanaceae non smette di sorprenderci…grazie al custode-cultore e coltivatore di questa varietà, Vito Napolitano. Trattasi sempre di sentimento, che oggi possiamo gridare al mondo di scoperta di nuova varietà, amore infinito di un padre verso sua figlia. Ma Vito deve dire grazie alla sua bambina, che lo ha spinto in questa “pazza ma salutare ricerca”, avventa per casualità.
Sono venuta a conoscenza di questa straordinaria storia per pura fatalità, grazie alla mia inesauribile sete di conoscenza del mondo agro-alimentare. Un giorno in uno dei soliti giri alla scoperta dei tesori che madre natura dona alla mia amata Terra, mi parlano di questa nuova varietà di pomodoro ancora in campo sperimentale. Immaginate i miei mille quesiti su come, perché, quando… Vengo immediatamente compiaciuta con la presentazione dello scopritore o meglio il “papà” de’ “Il Baronetto Rosso del Partenio”, Vito Napolitano da Sirignano. “Buongiorno, solo un attimo – si presenta Napolitano mentre il suo sguardo e poi tutta l’attenzione è rivolta verso le sue piccole figlie, le piantine di “Baronetto” e ritornando mi dice avete facebook e cercate Baronetto Rosso del Partenio, avete cercato, bene adesso vi racconto tutto e poi se volete vi dò tutto ciò che è stato fatto per questa cultivar, per poterla ascrivere a nuova varietà e chiederne il brevetto”. Dopo le varie frasi di routine e convenevoli riusciamo ad entrare nel vivo di questa “fantascientifica varietà”, capiremo innanzi perché. Innanzitutto trattasi di Varietà Autoctone da Serbo, ovvero pomodori della tradizione alimentare dell’Italia Meridionale a cui appartiene del “Il Baronetto Rosso del Partenio”, un Pomodorino che a sua volta è Autoctono Ecotipo Locale Ancestrale da Serbo. Per le peculiarità uniche al mondo, di questo pomodorino Vito Napolitano con la sua ricerca costante e miglioramento alla cultivar negli anni, dal 2015 ad oggi ha reso all’umanità un patrimonio inestimabile in materia di alimentazione, biodiversità e sostenibilità. Questo “pomodorino” affonda le sue radici alle pendici del Massiccio del Parco Regionale del Partenio, nel comprensorio del Baianese in Provincia di Avellino, dove Vito ha selezionato negli anni diversi germoplasmi di ecotipi locali da Serbo, già tramandati da due generazioni fino ad arrivare a suopadre e più tardi a lui. Tra le varie varietà a sua disposizione nel tempo ha fatto una meticolosa e attenta selezione, che lo ha portato alla scoperta de’ “Il Baronetto Rosso del Partenio”, in questi anni attraverso la creazione di campi sperimentali, al fine di poter affermare che questo pomodorino a differenza di altre varietà, il tutto documentato e certificato, ha le seguenticaratteristico che lo rendono UNICO. Il risultato positivo e straordinario a cui si aspirava è giunto nel 2018, quando attraverso le varie collaborazioni con gli istituti di ricerca quali: il CREA, il CNR, l’Università di Napoli, interpellando il PROF. Luigi Campanella del Dipartimento di Chimica dell’Università La Sapienza di Roma, nonché Garante per la Chimica del CNR e Rappresentante Assoluto della Chimica Italiana, ha espresso anche un parere in merito ai valori istaminici secondo i quali riscontrava valori ATIPICI A LIVELLO ASSOLUTO. Le analisi certificate hanno decretato che questa varietà, Il Baronetto Rosso del Partenio aveva un valore istaminico pari a 12 mg/Kg, di gran lunga al di sotto della soglia minima di pericolosità per l’uomo, che è stabilita fra 50-400 mg/Kg., a questa si aggiunge la non presenza di Istidina o in quantità’ impercettibile da definirlo non Istaminico Liberatore. Infinite le caratteristiche organolettiche come del resto il carattere antiossidante (vitamina C, Vitamina E, selenio, zolfo, enzimi antiossidanti ecc..). Questo è solo una sintesi delle potenzialità di questa “miracolosa” varietà scoperta, custodita e coltivata a vantaggio dell’umanità da Vito Napolitano che nel tempo ha creato intorno a se un vero staff e ringrazia per aver creduto il lui e in ciò che aveva capito sin da subito- Oltre al Professor Campanella hanno collaborato: la Dott.sa Maria Grazia Volpe CNR di Avellino, la Dott.sa Rosa Pepe del CREA di Pontecagnano, l’Agronomo Angelo Pedalino, i fedelissimi amici e sostenitori Rizieri Fusco, lo chef Francesco Fusco, l’Avv. Silvi Sepe, il Sindaco di Sperone Marco Santo Alaia, ed in particolare il Presidente del Parco regionale del Partenio Franco Iovino. Questa è solo un assaggio delle sue potenzialità, di questo timido ma opulento pomodorino che a piccole dosi vi faremo conoscere. Un semino che darà pomi salutari ovvero panacea per il Pianeta, a cui vogliamo dedicare un’ode del poeta Pablo Neruda …
La strada si riempì di pomodori, mezzogiorno, estate, la luce si divide in due metà di un pomodoro, scorre per le strade il succo de……’ il Baronetto Rosso del Partenio. Riproduzione riservata Copyright