Torna uno degli appuntamenti più attesi del panorama fotografico italiano: la XV edizione del Premio “Werner Bischof – Il Flauto d’Argento”. Il prestigioso riconoscimento dedicato alla fotografia d’autore, sarà conferita al fotoreporter iraniano-francese Manoocher Deghati, figura di rilievo internazionale nel campo del fotogiornalismo contemporaneo. Nato nel 2002 da un’idea del fotografo Renato Fischetti, il premio è promosso insieme al Circolo Fotografico AvellinoPHOTO, con la direzione artistica dello stesso Fischetti e del Coordinatore Regionale FIAF Luigi Cipriano, in omaggio al grande maestro svizzero Werner Bischof, icona della Magnum Photos e simbolo di una fotografia etica e umanistica.
Con il riconoscimento della FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) e i patrocini del Comune di Mercogliano, della Pro Loco Mercogliano, dell’Ordine dei Giornalisti della Campania e dell’Abbazia di Montevergine, la XV edizione del Premio “Werner Bischof – Il Flauto d’Argento” – anche quest’anno in collaborazione con “Quaderni di Cinemasud”- consolida il suo legame con il territorio e con le istituzioni culturali che ne condividono i valori.
Nel corso delle sue quindici edizioni, il Premio ha reso omaggio ad alcuni tra i più grandi maestri italiani e internazionali dell’immagine: Mimmo Jodice, Ferdinando Scianna, Gianni Berengo Gardin, Cristina García Rodero, Mario Dondero, Luciano D’Alessandro, Raghu Rai, Franco Zecchin, solo per citarne alcuni.
Il protagonista della XV edizione, Manoocher Deghati, è un autore che ha attraversato con la sua macchina fotografica le aree più complesse del pianeta, raccontando guerre, rivoluzioni e speranze di rinascita.
Nato a Orumiyeh (Iran) e formatosi tra Medio Oriente ed Europa, Deghati ha collaborato con testate e agenzie internazionali come National Geographic, AFP, AP e UN Photo, diventando un punto di riferimento per la fotografia umanitaria e di reportage.
La sua opera, profondamente segnata da una dimensione etica e civile, unisce rigore documentario e intensa partecipazione umana, in piena sintonia con lo spirito del Premio dedicato a Werner Bischof.
La cerimonia di premiazione si terrà venerdì 24 ottobre, alle 18, presso la SALA SED della Biblioteca Statale di Montevergine, Palazzo Abbaziale di Loreto, Via Loreto 1 – Mercogliano (AV).
L’evento sarà accompagnato dalla presentazione del catalogo della XV edizione del Premio dedicato a Manoocher Deghati.
Il giorno successivo, sabato 25 ottobre 2025, alle ore 16:30, sempre presso la SALA SED della Biblioteca Statale di Montevergine, si terrà la presentazione del libro autobiografico “EYEWITNESS” di Manoocher Deghati e Ursula Janssen. La pubblicazione sarà presentata dalla Prof.ssa Claudia Ioan, Direttrice del Dipartimento Didattica FIAF, che introdurrà il volume e approfondirà con l’autore i temi della memoria visiva, del racconto biografico e del ruolo del fotografo come testimone del nostro tempo. Con la XV edizione, il Premio “Werner Bischof – Il Flauto d’Argento” rinnova la sua missione: valorizzare la fotografia come strumento di conoscenza e di dialogo interculturale, capace di unire la dimensione artistica e quella umanitaria in un messaggio di speranza e responsabilità condivisa.
Manoocher Deghati (nato a Orumiyeh, Iran, 1954) è un fotoreporter iraniano-francese di fama internazionale. Attivo da oltre quarant’anni, ha lavorato in più di cento Paesi documentando conflitti, trasformazioni politiche e crisi umanitarie. Le sue immagini sono apparse su National Geographic, Time, Newsweek, Le Figaro, Stern, The New York Times e molte altre testate di rilievo mondiale.
Deghati ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali per il suo impegno nella fotografia come testimonianza civile, ed è noto anche per il suo lavoro di formazione di giovani fotogiornalisti nei Paesi in via di sviluppo attraverso programmi ONU e UNESCO.
“EYEWITNESS”, scritto insieme all’archeologa e autrice Ursula Janssen, è un racconto autobiografico intenso e profondo, pubblicato in lingua inglese nel 2023 (Editore: Beobachter Verlag, Zurigo).
Il volume ripercorre la vita e la carriera di Deghati attraverso immagini, memorie e riflessioni personali, offrendo una testimonianza diretta sul potere della fotografia come atto di resistenza e di umanità.