La folla è quella delle previsioni. Sono in quindicimila, provenienti anche da fuori regione, a cantare con Geolier – che sale sul palco alle 22 dopo una lunga attesa – una Smile Arena gremita. Ragazze e ragazzi conoscono ogni canzone a memoria, scandiscono le parole e si emozionano nel cantare, con i cellulari al cielo a riprendere lo spettacolo, a volte il trapper partenopeo si interrompe e lascia cantare il pubblico. E il pubblico non lo delude. Ma non ci sono solo i giovanissimi a partecipare alla festa, anche famiglie e adulti incuriositi da quel cantante capace di richiamare folle di spettatori con i suoi brani malinconici e autentici in cui non servono giri di parole per chiamare le cose col loro nome. “Quanti ne siete uagliù”, esordisce nel salire sul palco “Avevo fatto una scommessa, me volevo fa ruosso” e subito partono le note di “P Secondigliano”. Geolier sottolinea più volte il legame forte con le radici, “Chi di voi è mai stato a Secondigliano? Vi state divertendo?”. E la canzone “P Secondigliano” come un mantra che ritorna continuamente. Mentre riecheggiano i versi di altri suoi brani entrati nello slang delle adolescenti come in “Amo’, ma chi t sape?”. Un viaggio tra vecchi e nuovi successi, da Chiangne” (incisa con Lazza), “Ma pecchè chiagne? Tanto ossaje ca nisciuno se ne mborta ‘e nuje” fino a “Narcos”, “Je so intoccabile a Secondiglian comm e Narcos”, e “Moncler”, “O tiempo ca amm perzo ‘o ssaje nun ‘o può cuntà” .
Il piano di sicurezza funziona con steward e forze dell’ordine che presidiano l’area, qualche disagio per il traffico nelle zone vicine, giusta la scelta di chiudere la strada che costeggia la Smile Arena, dove stazionano altri spettatori. Qualche preoccupazione al momento del deflusso del pubblico con ragazzi che cercano di scavalcare le transenne e di riversarsi sulle strade. A determinare momenti di tensione anche la scelta di qualche giovane di usare dello spray orticante che finisce negli occhi di alcuni spettatori con il pronto intervento della Misericordia
Soddisfatto l’assessore Stefano Luongo “Avellino si è ripresa la scena e soprattutto i suoi giovani e quelli ovviamente provenienti dalle altre città del Sud Italia. Era la cosa che ci interessava di più – ha detto – restituire alla nostra città un futuro partendo dai ragazzi e quella centralità nel campo degli eventi, da troppo tempo perduta È fantastico vedere la nostra città visitata da migliaia di persone. Il nostro Avellino Summer Festival sta entrando nel panorama nazionale dei festival musicali, Avellino finalmente acquisisce una nuova concezione. Siamo solo all’inizio dell’estate avellinese, ma il successo di Geolier e dell’anteprima con Rosa Chemical in Piazza Libertà conferma che stiamo andando nella direzione giusta. E il 4 agosto sarà spettacolo con Rhove a San Tommaso”. Grande attenzione è stata rivolta anche all’area attrezzata per i diversamente abili grazie al coordinamento con il Mid, guidato da Giovanni Esposito, così da garantire a tutti la possibilità di assistere allo spettacolo.
Ma quel che rimane, al termine del concerto, nel quale Geolier riesce anche a rendere omaggio al Napoli campione d’Italia, è l’idea di un rito collettivo, di una comunità che si riconosce in un artista capace di raccontare lo spaesamento di una generazione con un linguaggio fortemente evocativo e potente, una generazione costretta a districarsi tra falsi miti, culto dell’immagine e dei soldi, ipocrisie e lo spettro della violenza, in una società che non perdona chi non è vincente. Anche se a volte le parole dei suoi testi si perdono nel rumore dei bassi. E solo chi già conosce le sue canzoni riesce ad apprezzarle