“Le sentenze della Cassazione hanno depotenziato molte delle ipotesi di accuse mosse nei confronti dell’ex sindaco Festa e segnatamente hanno depotenziato quelle più gravi”. All’indomani dal deposito delle motivazioni della Cassazione, l’avvocato Luigi Petrillo, difensore di fiducia dell’ex sindaco Gianluca Festa, convoca la stampa presso il suo studio a Piazza D’Armi.
“Adesso attendiamo le decisioni della Procura che potrà- continua il noto penalista- anche insistere nella contestazione di queste ipotesi di reato e nel caso in cui lo faccia noi avremo la possibilità di vantare a nostra difesa le decisioni della Suprema Corte di Cassazione che sono assai autorevoli”.
“Se ci trovassimo in un partita di calcio, fronteggiandoci tra squadre, direi che gli esiti di queste due sentenze sono assolutamente favorevoli per la nostra difesa. Abbiamo ribaltato un primo tempo in cui abbiamo subito e adesso, non dico che possiamo gestire al meglio la partita, ma quantomeno – sottolinea Petrillo- possiamo fronteggiare le accuse della Procura con molti assi nella manica”e fossimo in una partita di calcio e ci fronteggiassimo tra squadre, io direi che gli esiti di queste due sentenze sono assolutamente favorevoli per la difesa di Festa.
Sulle intercettazioni il difensore dell’ex sindaco Festa precisa “noi abbiamo denunciato l’illegittimità delle intercettazioni, ma la Suprema Corte non si è pronunciata su questa nostra denuncia perché ha ritenuto che non potesse entrare nel merito delle singole intercettazioni perché si tratta di una valutazione di merito.Di fatto ci lascia liberi di ripresentare gli stessi motivi di denunciare al giudice di merito che seguirà”.
L’avvocato ribadisce che “Festa non doveva essere arrestato, le ordinanze sono illegittime e la prima è stata del tutto smontata e a sostenerlo sono i giudici della Corte di Cassazione”.
In conclusione l’avvocato Petrillo auspica che “si giunga presto ad una conclusione delle indagini che ormai durano da oltre un anno, dal 31 agosto del 2023, per arrivare quanto prima nelle aule di giustizia dopo gli opportuni approfondimenti del pubblico ministero”.