La scommessa è quella di puntare su un festival che fa della bellezza e della condivisione il suo cuore pulsante: Irpinia Poetica – Ambasciata del Territorio e della Cultura Irpina. Dal 25 maggio con un’anteprima speciale, e poi dal 28 maggio fino al 1° giugno, Avellino e i comuni di Atripalda, Cesinali e Lapio accoglieranno una rassegna culturale diffusa, aperta, ricca di incontri e suggestioni.
Un evento che non si limita a proporre arte e letteratura, ma li trasforma in esperienza collettiva: un dialogo tra artisti e territori, tra culture e generazioni, con lo sguardo rivolto al futuro e le radici ben piantate in un’identità autentica. «Irpinia Poetica nasce dal desiderio di far incontrare questo territorio con il mondo. Non un semplice festival, ma un progetto che intende generare relazioni durature e feconde, dove gli artisti non sono solo ospiti, ma diventano parte di una comunità culturale in cammino. L’Irpinia, con la sua ricchezza paesaggistica e la sua forza silenziosa, merita di essere raccontata attraverso gli sguardi, le voci e le sensibilità di chi fa dell’arte un ponte tra luoghi e persone», afferma la Direttrice Artistica Rossella Tempesta, poeta, scrittrice e promotrice culturale da anni impegnata nella diffusione della poesia e dell’arte attraverso pubblicazioni, rassegne e progetti che valorizzano il dialogo tra linguaggi espressivi e identità territoriale. «Abbiamo pensato a un evento culturale che possa diventare una tradizione – prosegue – capace di far conoscere anche in Irpinia artisti qui residenti e affermati su scala nazionale e internazionale. L’intento è creare uno spazio di incontro fertile tra linguaggi creativi diversi, in un contesto accessibile e partecipato, dove gli ospiti diventino ambasciatori di questa terra nel mondo. Avellino e l’Irpinia meritano una narrazione vera, profonda, da condividere con occhi nuovi e sensibili».
A testimoniare l’autorevolezza di Irpinia Poetica 2025, una straordinaria parata di quasi cento ospiti tra poeti, narratori, musicisti, registi, drammaturghi, provenienti non solo da tutta Italia, ma anche dall’estero. Spiccano anche numerosi protagonisti della scena culturale irpina che si alterneranno tra i luoghi simbolo che faranno da palcoscenico agli incontri e agli eventi in calendario: ad Avellino Villa Amendola, il Museo Irpino, la Biblioteca Provinciale, l’Archivio di Stato, piazza Libertà; a Lapio Palazzo Filangieri; ad Atripalda la Chiesetta della Confraternita di Santa Monica; a Cesinali il Centro Polifunzionale.
«È stata l’Irpinia stessa a dare forma a questa visione, quella di una terra che mi ha accolta con la sua bellezza autentica, la forza delle sue tradizioni e l’energia dei suoi giovani, capaci di fare impresa, arte e cultura senza mai recidere il legame con le proprie radici – conclude Tempesta -. Negli occhi degli irpini si riflette il verde della loro terra, e nella loro creatività, dall’impresa all’arte, si riconosce un senso profondo di appartenenza. La poesia, che ho imparato a vivere come impegno e creazione di bellezza, mi ha insegnato che da umanità e bellezza nasce la pace. Per questo ho sentito il dovere di offrire il mio contributo. Non per occupare spazio, ma per sedermi con rispetto alla grande tavola dell’Irpinia e celebrarne il valore».
Si parte il 25 maggio, alle 17, con un’anteprima e la visita alla cripta del Duomo a cura di Archeoavellino Archeoclub con gli artisti ospiti: Luigi Fontanella (Salerno/New York), Carlangelo Mauro (San Paolo Belsito), Enzo Rega (Genova/Palma Campania), Giuseppe Iuliano (Nusco), Paolo Saggese (Montella/ Cerignola), Pietro Razzino (Roccamonfina), Vilma Fatima Beniek. Alle 17.45 si presenta il nuovo libro di poesie del poeta Luigi Fontanella “Lo sperdimento e altre posie”; passigli editori. A seguire la presentazione della rivista Anitart, con la presenza della Caporedattrice Vilma Fatima Beniek e dell’Editore Pietro Razzino. Alle 20, presso Spaziotempo – Avellino “Memorie in frantumi”, una performance audio/video, una sonorizzazione dal vivo a cura di Michele Andreotti delle interviste fatte a vecchietti irpini da Antonello Carbone. Il tema predominante dell’installazione è la memoria orale, frantumata, dimenticata e ormai quasi in estinzione. A seguire una nuova presentazione della rivista Anitart con la Caporedattrice Vilma Fatima Beniek (Brasile) l’editore Pietro Razzino (Roccamonfina) e Rossella Tempesta per la redazione italiana.
L’evento gode del patrocinio della Provincia di Avellino e dei Comuni di Avellino, Atripalda, Cesinali e Lapio, e si avvale della preziosa collaborazione delle principali associazioni culturali del territorio.