La Fiom irpina porta a Napoli la vertenza Fonderie Pisano, in occasione della giornata di sciopero generale proclamata dalla Cgil Nazionale. Il Segretario Generale Giuseppe Morsa ha guidato una delegazione di lavoratori ex ArcelorMittal presenta in piazza Municipio per la giornata di mobilitazione contro la nuova Legge di Bilancio che, a detta del sindacato, danneggia lavoratori, pensionati e giovani. Lo sciopero sostiene le richieste delle diverse categorie impegnate nei rinnovi contrattuali e, allo stesso tempo, sollecita modifiche alla Legge di Bilancio. Si punta a un confronto di merito con il Governo per introdurre interventi che ritiene necessari su salari, welfare, fisco e previdenza. Per la Fiom è stata l’occasione per portare al centro dell’attenzione la vertenza che interessa lo stabilimento di Luogosano, al centro delle polemiche per il contestato piano di reindustrializzazione di Fonderie Pisano.
Pubblichiamo, di seguito, la lettera aperta indirizzata ai cittadini, scritta dai lavoratori ex ArcelorMittal
Care cittadine e cari cittadini, vi scriviamo con il rispetto che si deve alla propria comunità e con la sincerità di chi, da molti anni, vive questo territorio non solo come un luogo in cui lavorare, ma come la propria casa.
Siamo lavoratori che da quasi trent’anni entrano in fabbrica, spesso nel silenzio delle notti, affrontando turni pesanti, sacrifici, rinunce familiari e responsabilità che raramente vengono percepite dall’esterno. Siamo padri, madri, figlie e figli che hanno costruito la propria vita grazie a un lavoro onesto e a volte durissimo.

In questi decenni siamo stati parte attiva della vita della nostra valle: siamo quelli che hanno contribuito a mantenere aperte le scuole e i servizi; siamo quelli che hanno sostenuto le attività commerciali del territorio, spendendo qui i propri risparmi; siamo quelli che, pagando le tasse, permettono di tenere attivi ospedali e servizi essenziali. E siamo anche quelli che hanno attraversato la prova più dura: siamo stati licenziati da ArcelorMittal, ma con la nostra lotta ci siamo riconquistati un futuro. Ora vogliamo costruirlo, insieme.
La nostra battaglia non è stata solo per difendere un posto di lavoro, ma per salvare questo territorio, perché senza lavoro le comunità si svuotano e i paesi si spengono. Oggi chiediamo una cosa semplice e dignitosa: la possibilità di continuare a lavorare, nella nostra terra e nel rispetto di tutti. E lo diciamo con chiarezza: siamo pienamente disponibili a confrontarci in modo serio, pubblico e trasparente sulla questione ambientale, che per noi è un punto irrinunciabile. La salute dei cittadini e delle nostre famiglie è la nostra stessa salute: la condividiamo, la viviamo ogni giorno, nello stesso territorio.
Proprio per questo, nel segno della trasparenza e della responsabilità, vi chiediamo di unirvi a noi nel domandare un incontro presso l’organo di governo territoriale (Prefettura), affinché l’azienda sia chiamata a presentare in modo completo il piano industriale e ambientale che intende realizzare a Luogosano.
Vogliamo conoscere, insieme a voi, ogni dettaglio: cosa verrà fatto, con quali tecnologie, con quali impatti, con quali garanzie per la salute, l’ambiente e l’occupazione.
Non chiediamo fiducia cieca, ma un percorso condiviso, aperto, verificabile. Vogliamo che lavoro e ambiente non siano messi l’uno contro l’altro, ma diventino le due colonne sulle quali costruire un futuro possibile. Il lavoro è dignità, è identità, è ciò che permette a una comunità di restare viva. È ciò che tiene unite le famiglie, ciò che impedisce a intere generazioni di dover partire. Per questo vi chiediamo di ascoltarci, di guardarci per ciò che siamo: lavoratori che da trent’anni non hanno mai smesso di impegnarsi per questa valle, e che oggi chiedono solo di poter continuare a farlo nel rispetto dell’ambiente, della sicurezza e della comunità alla quale appartengono.
Con rispetto e gratitudine
I lavoratori ex ArcelorMittal



