Si insedierà il 13 novembre all’Abbazia del Goleto di Sant’Angelo dei Lombardi la comunità monastica benedettina di Montevergine. Ad accogliere i monaci benedettini il vescovo della diocesi di Sant’Angelo dei Lombardi Pasquale Cascio. Alle 16.30 si terrà la celebrazione solenne del vespro presieduta dall’Abate di Montevergine Riccardo Guariglia con la partecipazione della comunità monastica di Montevergine. Alle 17, nella sala del CasaleDiocesano, si procederà alla lettura del decreto arcivescovile sull’accoglienza della comunità monastica presso l’Abbazia del Goleto. Interverranno il sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi Rosanna Repole, l’Abate di Montevergine Riccardo Guariglia, il vescovo di Sant’Angelo dei Lombardi Pasquale Cascio.
A sottolineare il legame forte tra l’Abbazia del Goleto e Montevergine è il vescovo Cascio “Non dobbiamo dimenticare che è stato proprio san Guglielmo a fondare questo luogo di spiritualità. Dopo la soppressione napoleonica, per anni il Goleto è rimasto uno spazio abbandonato a sè stesso. A farlo risorgere è stato padre Lucio, un monaco benedettino. Negli anni Cinquanta, padre Lucio decise di tornare a vivere come eremita tra i ruderi dell’abbazia, portando con sé un rinnovato spirito di comunità e religiosità. La sua azione ha avuto un impatto notevole sulla riscoperta del luogo, considerato il “cuore” della spiritualità benedettina. La dedizione di padre Lucio al recupero di questo importante complesso ha aperto la strada a lavori di restauro e ristrutturazione condotti da esperti artigiani e restauratori, ai quali si deve la rinascita dell’abbazia. Questi interventi, caratterizzati da un’alta specializzazione, hanno permesso di preservare il patrimonio storico e architettonico del luogo, rendendolo nuovamente fruibile. Un’azione continuata con i Piccoli Fratelli di Charles de Foucauld, che avevano lavorato per mantenerne viva la tradizione spirituale e sociale. Negli ultimi tre anni era il rettore don Salvatore Sciannamea ad amministrare il Goleto, garantendone l’apertura a turisti e pellegrini e l’animazione culturale e spirituale. Un’azione che ha dovuto fare i conti anche con gli interventi di restauro conclusisi da qualche mese. Ma era chiaro che era necessario ci fosse una comunità perchè il Goleto continuasse ad essere il cuore della spiritualità altirpina”. Ribadisce come “è stata la nostra diocesi ad affidare in convenzione ai Padri Benedettini la gestione del Goleto. La comunità benedettina promuoverà l’attività pastorale e spirituale, in collaborazione con la diocesi, cercando di integrare l’azione spirituale con i bisogni della comunità locale”. Entusiasta l’abate di Montevergine Padre Riccardo Guariglia “Si carica per noi di un valore forte il ritorno a Montevergine dei padri benedettini, nel segno di un legame che è parte della storia dell’abbazia”